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Bari, operaio 24enne muore in un incidente sul lavoro: precipitato da un’altezza di 15 metri

La vittima, Davide Di Gioia, aveva ventiquattro anni ed era di Capurso, nella provincia di Bari. L’incidente mortale è avvenuto presso le industrie Fracchiolla, azienda specializzata nella produzione di serbatoi per l’industria alimentare e farmaceutica, tra Adelfia e Valenzano. Inutili i soccorsi.
A cura di Susanna Picone
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Incidente mortale sul lavoro nella giornata di lunedì nella provincia di Bari. Un giovanissimo operaio, il ventiquattrenne Davide Di Gioia, è morto dopo essere precipitato dal tetto di un capannone delle industrie Fracchiolla, azienda specializzata nella produzione di serbatoi per l'industria alimentare e farmaceutica che si trova tra Adelfia e Valenzano. La vittima era originaria di Capurso. A quanto emerso, secondo una prima ricostruzione fornita dai carabinieri, il giovane saldatore è precipitato da un'altezza di circa quindici metri dal solaio del capannone in fase di ampliamento. Il lavoratore sarebbe stato impegnato nella realizzazione di un nuovo capannone quando probabilmente, spostandosi, ha perso l’equilibrio precipitando nel vuoto.

Il giovane operaio deceduto al Policlinico di Bari – Subito dopo l’incidente è stato lanciato l’allarme e sul posto è intervenuto personale dello Spesal e del 118: i soccorritori hanno portato il giovane operaio in gravissime condizioni al pronto soccorso del Policlinico di Bari dove però non è stato possibile far nulla per salvargli la vita. Le indagini sul tragico incidente sul lavoro avvenuto in Puglia sono affidate ai militari della locale stazione e della compagnia di Triggiano, intervenuti sul posto insieme al personale dello Spesal, cui spetteranno tutte le verifiche del caso anche in materia di sicurezza. A quanto si apprende, la giovane vittima lavorava presso questa azienda da qualche mese ed era stato assunto con la qualifica di saldatore.

Saverio Gramegna, segretario provinciale della Fiom Cgil, ha detto dopo l’incidente: “Siamo di fronte a una tragedia che è causata dalle condizioni in cui aziende di questo tipo, talvolta, operano. Ci chiediamo perché il giovane che aveva un contratto di apprendistato fosse sul tetto del capannone a svolgere mansioni che molto probabilmente nulla hanno a che vedere con l'attività propria della fabbrica e se con lui ci fosse un tutor come prevede questo tipo di contratto”. “È un fatto che indigna tutti i lavoratori italiani la carenza di misure di sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro”, così su Twitter la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan.

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