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Bari, due pregiudicati uccisi: uno strangolato dal fratello dopo una lite in strada

Pierpaolo Perez e Cosimo Cafagna, due pregiudicati, sono stati uccisi ieri in due distinti episodi in provincia di Bari. Il primo dopo un presunto regolamento di conti; il secondo dopo una lite per futili motivi con il fratello.
A cura di Davide Falcioni
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Pierpaolo Perez, un pregiudicato di 49 anni di Bitetto, nel barese, è stato trovato morto nella sua abitazione. L’uomo sarebbe stato ucciso con un colpo di pistola in piena faccia. Sul posto sono immediatamente accorsi i carabinieri, che indagano su quello che sarebbe un agguato. Perez aveva precedenti penali e in relazione al suo omicidio questa mattina si è spontaneamente costituito un uomo di 55 anni, che si è presentato in caserma insieme al suo avvocato ed ha confessato di essere l'autore del delitto: anche lui è noto alle forze dell'ordine. I carabinieri, giunti nell'abitazione della vittima, avevano subito eseguito rilievi tecnici per cercare eventuali tracce utili alle indagini, e ascoltato in nottata parenti e alcuni amici della vittima. Gli investigatori stanno in queste ore accertando le dichiarazioni del 55enne: si presume che l'omicidio sia maturato nell'ambito di un regolamento di conti e non si esclude la matrice mafiosa.

Quello di Bitetto non è stato l'unico delitto che ha visto il coinvolgimento, in provincia di Bari, di un pregiudicato: un altro è infatti stato trovato morto nella serata di ieri, 26 giugno, a Noicattaro. Si tratta di Cosimo Cafagna, 56 anni. Secondo quanto riferito dai carabinieri , l'uomo è stato ucciso per asfissia da strangolamento per strada. In relazione all'omicidio i militari hanno arrestato Vito Sante Cafagna, di 59 anni. Tra i due, braccianti agricoli noti alle forze dell’ordine, sarebbe nata una violenta lite per futili motivi, culminata con lo strangolamento di Cosimo Cafagna. I carabinieri hanno fin dall'inizio sospettato del fratello della vittima. Non ha infatti convinto la versione resa ai militari ai quali, nell’immediatezza dei soccorsi, Vito Sante Cafagna avrebbe riferito che il fratello, morto per asfissia da strangolamento come riferiscono gli investigatori, aveva accusato un malore che gli aveva procurato la morte.

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