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Bari, 11enne in coma etilico dopo una festa con gli amici: i medici hanno dovuto rianimarla

Sulla vicenda indagano i carabinieri perché – secondo quanto riportato da alcuni quotidiani locali – gli alcolici sarebbero stati venduti ai ragazzini, tutti minorenni, in un supermercato di Putignano.
A cura di Davide Falcioni
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Una ragazzina di 11 anni è finita nei giorni scorsi in coma etilico a Putignano (Bari) dopo aver bevuto superalcolici durante una festa con un gruppo di amici di età compresa tra gli 11 ei 16 anni.

Dopo essere stata soccorsa dal personale del 118 che l'ha portata in ospedale, la giovanissima è stata sottoposta a una lavanda gastrica e ora è fuori pericolo. Sono in corso accertamenti per verificare eventuali danni causati dall'alcol. Sulla vicenda indagano i carabinieri perché – secondo quanto riportato da alcuni quotidiani locali – gli alcolici sarebbero stati venduti in un supermercato al gruppo di ragazzini, nonostante la vendita di alcol sia vietata ai minorenni.

Il fatto è accaduto l'8 gennaio in un appartamento dove i giovanissimi si erano riuniti. A chiamare i soccorsi è stata una ragazzina di 13 anni. Quando il personale del 118 è arrivato ha dovuto rianimare l'11enne.

Cosa è il coma etilico

Come ricorda il Ministero della Salute il coma etilico, o intossicazione acuta da alcol, si verifica quando si raggiungono livelli eccessivi di alcool etilico nel sangue. Questa condizione non deve mai essere sottovalutata, potendo il coma provocare danni irreversibili al sistema nervoso o la morte del soggetto.

"L’alcol – spiega sempre il ministero – è inoltre responsabile di molti danni indiretti (i cosiddetti danni alcol-correlati), dovuti a comportamenti associati a stati di intossicazione acuta, come nel caso dei comportamenti sessuali a rischio, degli infortuni sul lavoro, degli episodi di violenza, della guida in stato di ebbrezza (gli incidenti stradali provocati dalla guida in stato d’ebbrezza hanno un peso preponderante nella mortalità giovanile). Per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro, oltre il 25% di essi sono quelli “in itinere” sul percorso tra casa e lavoro e viceversa. Basta raggiungere un’alcolemia di 0.5 g/l per raddoppiare il rischio di subire un infortunio. Sul lavoro il consumo di alcol raccomandato è zero e per alcune categorie ad alto rischio per l’incolumità a terzi la legge prevede esplicitamente il divieto di consumo nei luoghi di lavoro".

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