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Accademia della Crusca: “Evitare termini inglesi, sono incomprensibili”

L’Accademia della Crusca si riferisce in particolare ai termini utilizzati nel mondo bancario. Piuttosto che “bail-in” – ad esempio – molto meglio usare l’espressione “salvataggio interno”: ovvero il ricorso forzoso alle risorse dei clienti degli istituti bancari in crisi…
A cura di D. F.
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Perché usare il termine "feedback" quando si potrebbe facilmente dire in italiano "riscontro"? E perché un "aperitivo" è stato sostituito da "Happy hour" nel linguaggio comune di milioni di persone? Non sono pochi coloro che denunciano una sorta di "colonizzazione linguistica" da parte della lingua inglese, troppo spesso sostituita alla molto più bella ed efficace lingua italiana. Ebbene, due dei termini che ci capita di recente di leggere o ascoltare più spesso sono "bail in" e "bail out". Si riferiscono a temi finanziari e viene il sospetto che siano stati importati con lo scopo di non far capire di cosa si stia parlando. L'Accademia della Crusca ha quindi invitato ufficialmente ad utilizzare le espressioni "salvataggio interno" e "salvataggio esterno"

Spiegano gli specialisti, parlando di "bail in": "L’espressione inglese, peraltro derivata dallo slang può essere sostituita con un vantaggio dal più chiaro salvataggio interno”. L'operazione prevede l’uso forzoso di risorse dei clienti della stessa banca in difficoltà, diversamente dal ‘salvataggio esterno', in inglese ‘bail out', praticato in precedenza. L'Accademia della Crusca si rivolge quindi a giornalisti e operatori finanziari per chiedere di “evitare” i forestierismi sia “nell’uso che nelle comunicazioni con il largo pubblico”. Secondo gli esperti il ricorso alla lingua italiana faciliterebbe notevolmente la comprensione. "Gli istituti – spiega la Crusca – (come era loro obbligo) hanno inviato ai correntisti spiegazioni della novità  che riguarda direttamente chi ha investito o depositato il proprio denaro. In molti casi però come abbiamo potuto verificare, le spiegazioni erano esageratamente lunghe, oscure e verbose: il termine inglese era in bell'evidenza in questi comunicati, mentre la traduzione italiana, se c'era, risultava difficile da individuare, benché sicuramente necessaria per comprendere davvero la sostanza dell'avviso".

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