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Autovelox fa 10mila multe in 2 mesi, sindaco di Chieri: “Paghino, in 300mila hanno rispettato le regole”

Il caso a Chieri, nella città metropolitana di Torino, dove ora centinaia di automobilisti infuriati chiedono di annullare le sanzioni dell’autovelox. Il Sindaco: “Annullare le multe sarebbe ingiusto nei confronti delle 300mila persone che nello stesso periodo hanno rispettato le regole”.
A cura di Antonio Palma
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Il vecchio autovelox a Chieri
Il vecchio autovelox a Chieri

Un nuovo autovelox al centro della discordia tra automobilisti e amministrazione locale a causa della valanga di multe piovute in poco tempo su cittadini: ben diecimila sanzioni in 2 mesi. Il caso a Chieri, nella città metropolitana di Torino, dove ora centinaia di automobilisti infuriati sono pronti a ricorrere a una pioggia di ricorsi e ad azioni collettive, assistiti da associazioni e politici locali. Al centro della discussione un uovo autovelox in strada Fontaneto, installato solo nel febbraio scorso in sostituzione di uno più vecchio, capace di quasi diecimila multe in due mesi di vita.

“I cittadini di Chieri e dintorni sono infuriati. Ci sono persone che hanno ricevuto nel giro di pochi giorni 15, 20 o 25 verbali, in un caso addirittura una di loro si è vista recapitare 48 multe” ha denunciato a più riprese la consigliera comunale di opposizione Rachele Sacco. È stata lei a farsi promotrice e portavoce del malcontento schierandosi al fianco degli automobilisti multati e accusando il comune di voler solo fare cassa.

La consigliera ha avanzato in consiglio comunale anche una proposta particolare: bloccare le multe emesse nell’ultimo periodo o far pagare solo una parte a quelli che hanno ricevuto più multe. Il problema infatti è che le multe in molti casi sono arrivate tutte insieme e quindi c’è chi si è trovato improvvisamente con somme consistenti da pagare, oltre alla decurtazione di diversi punti sulla patente per eccesso di velocità.

“Contrastare la vessazione e l'ingiustizia di queste multe, arrivate per la maggior parte mesi dopo che i cittadini erano stati sanzionati, per me combattere non è un atto di carità, è un atto di giustizia perché questo significa fare ‘cassa’ e non ‘Sicurezza’” ha proseguito la consigliera, aggiungendo: “Io li aiuterò a coordinarsi e a far valere le loro ragioni, perché non si possono chiudere gli occhi davanti a persone che rischiano di perdere il lavoro, la patente, la salute per l'angoscia di aver ricevuto dai 6 ai 50 verbali e di rischiare l'arrivo di altri”.

Al centro della contestazione il fatto che non ci sarebbe stata una comunicazione chiara e trasparente sul nuovo autovelox. Il precedente apparecchio per il controllo della velocità, il cui limite in zona è 50km/h, infatti registrava i passaggi dei veicoli solo in un senso, il nuovo invece in entrambi i sensi di marcia.

La proposta della consigliera però è stata bocciata da maggioranza e sindaco di Chieri che rigetta l’accusa di voler fare cassa. “Ci sono più cartelli di quelli previsti dalle normative. Non c’è motivo di annullare le sanzioni. È una richiesta faziosa e strumentale” ha dichiarato il primo cittadino Alessandro Sicchiero che al Corriere della Sera ha aggiunto: “L’amministrazione comunale non può condonare chi ha preso 9 mila sanzioni, a fronte di altre circa 300 mila persone che hanno rispettato le regole. Sarebbe ingiusto nei confronti di chi ha rispettato le regole”.

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