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Arrestato il latitante Edgardo Greco: “Si fingeva chef stellato, tradito da passione per la cucina”

Secondo quanto spiegato a Fanpage.it da Agatino Saverio Spoto, Comandante Provinciale di Cosenza, Edgardo Greco, latitante calabrese da 16 anni arrestato la scorsa notte in Francia, “è stato tradito dalla sua passione per la cucina. Ha lavorato come chef in un importante ristorante di Lione prima di fare il pazzaiolo”.
A cura di Ida Artiaco
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Tradito dalla sua passione per la cucina. Così è finita dopo 16 anni la latitanza di Edgardo Greco, arrestato la scorsa notte a Sant'Etienne, in Francia. Sessantatrè anni, Greco era tra i latitanti più ricercati d'Italia: era dal 2006 che le forze dell'ordine si erano messe sulle tracce, ma è stato nell'ultimo anno che c'è stata una accelerazione delle indagini che ha permesso, infine, di localizzarlo.

Come ha spiegato il colonnello Agatino Saverio Spoto, Comandante Provinciale di Cosenza, a Fanpage.it, Greco si trovava in Francia sotto false generalità con un documento che non rispecchiava la sua identità. "Aveva lavorato spacciandosi per chef stellato in un noto ristorante nella città di Lione. Ha anche gestito un suo ristorante sempre come chef e nell'ultimo periodo faceva il pizzaiolo in un locale di Sant'Etienne", ha detto il colonnello.

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Il quale ha poi aggiunto: "Stiamo appurando quando tempo è rimasto in Francia. La sua passione per la cucina è stato uno degli elementi che l'ha tradito. Una volta che avevamo individuato il possibile soggetto che corrispondeva a lui ci sono stati accertamenti che ci hanno portato a presumere con una ragionevole certezza che fosse chi stavamo cercando. Abbiamo attivato canali internazionali e stanotte i nostri uomini insieme alla polizia francese abbiamo tratto in arresto il latitante. Ora siamo sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro diretta da Nicola Gratteri e ci saranno ulteriori approfondimenti".

Colonnello Agatino Saverio Spoto.
Colonnello Agatino Saverio Spoto.

A questo punto, Greco resta in attesa della richiesta di estradizione che consentirà di riportarlo in Italia, dove dovrà scontare una pena definitiva all'ergastolo per il duplice omicidio dei fratelli Stefano e Giuseppe Bartolomeo, che avvenne nel 1991 e che a loro volta commisero a Cosenza, in un periodo buio per la città a causa di una guerra di mafia in corso, un omicidio molto eclatante: quello del direttore del carcere dell'epoca, Sergio Cosmai, a cui oggi è intitolato il penitenziario.

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"Siccome volevano assumere autonomia nell'ambito dell'organizzazione, Greco fu uno di quelli che commise l'omicidio a sprangate all'interno di una pescheria di Cosenza, dopo aver attirato in trappola le vittime. Sedici anni di latitanza non sono pochi. Certo, non sono i 30 di Messina Denaro, ma nell'ambito dei latitanti più pericolosi Greco era sicuramente tra i più ricercati", ha concluso Spoto.

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