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Arezzo, per mesi dà cocaina alla figlia di 14 anni e la picchia fino a mandarla in ospedale

L’incubo di una adolescente della provincia di Arezzo: per mesi sarebbe stata vittima delle violenze di sua madre, che non solo alzava continuamente le mani su di lei, ma le passava di continuo della cocaina. La ragazza ha raccontato tutto quando è finita in ospedale. La donna rinviata a giudizio per maltrattamenti e spaccio.
A cura di Susanna Picone
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Una mamma che alza continuamente le mani sulla figlia adolescente e che per mesi le passa anche cocaina e alcol. Droga che la ragazza ha iniziato a consumare, a quanto pare proprio perché era la madre a volerlo, da quando aveva quattordici anni. A raccontare questa storia di violenze che arriva dalla provincia di Arezzo è stata la stessa adolescente una volta che, sempre per colpa di sua madre, è finita in ospedale. In ospedale la ragazza è stata ricoverata perché quella mamma, con cui a quanto emerso avrebbe avuto un rapporto conflittuale dall’inizio del periodo dell’adolescenza, la picchiava. E in ospedale la ragazza ha raccontato quanto accadeva da tempo a casa. A ricostruire la vicenda è il quotidiano La Nazione.

La mamma rinviata a giudizio: il processo inizierà la prossima settimana – Quella in ospedale è stata una confessione in seguito alla quale l’adolescente è stata tolta al genitore dal tribunale dei minori, affidata ai servizi sociali e ricoverata in una comunità protetta; la mamma invece – una donna di quarantacinque anni – è finita sotto indagine e poi è stata rinviata a giudizio dal Gip Piergiorgio Ponticelli per maltrattamenti e spaccio, con l’aggravante che tutto è avvenuto in danno di una minore. Il ricovero in ospedale della ragazza risale al primo luglio scorso, il periodo nel quale sarebbe avvenuto il passaggio di cocaina tra madre e figlia riguarderebbe i quattro mesi precedenti. Le indagini sono state affidate ai carabinieri e coordinate dal pm Chiara Pistolesi. Il processo alla quarantacinquenne inizierà la prossima settimana: il padre della ragazza, un piccolo imprenditore della zona che ora sta seguendo il percorso in comunità della figlia, si è costituito parte civile.

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