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Andrea Cavallari, evaso dal carcere: l’ipotesi della fuga in Ucraina, si indaga su una rete di complici

Andrea Cavallari, condannato per la strage di Corinaldo, è evaso giovedì scorso approfittando di un permesso per discutere la tesi di laurea in giurisprudenza. Fuggito con l’aiuto di complici, potrebbe trovarsi in Ucraina.
A cura di Davide Falcioni
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È trascorsa una settimana esatta dall’evasione di Andrea Cavallari, il 26enne condannato in via definitiva a 11 anni e 10 mesi per la strage della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, ma la "caccia all'uomo" intrapresa da polizia e carabinieri non ha ancora dato i suoi frutti: il giovane infatti resta irreperibile mentre le indagini delineano uno scenario sempre più complesso e inquietante. Il 26enne infatti potrebbe aver premeditato una fuga all’estero organizzandola nei dettagli e mettendola in atto con l’aiuto di una rete di complici. Tra le piste battute dagli investigatori, prende corpo quella che conduce all’Ucraina, paese d’origine di un familiare del giovane.

Secondo le prime ricostruzioni, Cavallari sarebbe stato prelevato in auto da un amico subito dopo il pranzo celebrativo con i parenti, seguito alla discussione della tesi di laurea in giurisprudenza. Una cerimonia per la quale aveva ottenuto un permesso di necessità, concesso dal magistrato di sorveglianza, e che non prevedeva alcuna scorta. Dopo il saluto ai familiari, intorno alle 15.30, Cavallari si è dileguato nel centro di Bologna. "Ha detto che doveva incontrare la fidanzata – ha raccontato il patrigno – ma forse era solo l’ennesima bugia".

Le forze dell’ordine, coordinate dal Nic (Nucleo investigativo centrale) della polizia penitenziaria con la collaborazione di tutte le altre unità, sono impegnate giorno e notte in una ricerca serrata. Gli inquirenti – citati dal Resto del Carlino – ipotizzano che Cavallari possa aver ricevuto documenti falsi e contanti – oltre ai 300 euro ricevuti dai parenti come regalo di laurea – e che la fuga sia proseguita oltreconfine, forse proprio verso l’est Europa. Non si esclude che abbia già raggiunto l’Ucraina, approfittando di legami familiari per trovare appoggio e copertura.

Almeno due amici avrebbero avuto un ruolo attivo nella preparazione e nell’esecuzione della fuga, ma il numero delle persone coinvolte potrebbe essere ben più ampio. È già previsto l’avvio di un’indagine per favoreggiamento. Le immagini di videosorveglianza, comprese quelle del ristorante in cui ha pranzato, sono state acquisite e analizzate. Si cerca anche la vettura usata per il primo tratto della fuga e si indaga sul possibile utilizzo di un telefono cellulare che Cavallari potrebbe aver recuperato proprio il giorno della laurea.

La Procura di Bologna, in coordinamento con quella di Ancona, indaga sull’evasione e sui presunti complici. Intanto, al Ministero della Giustizia monta la polemica per la decisione di concedere a Cavallari un permesso senza scorta, il primo dal momento della condanna. Una scelta che ha suscitato sgomento e rabbia, soprattutto tra i familiari delle sei vittime della tragedia di Corinaldo, che ora si trovano a fare i conti con un nuovo, doloroso capitolo.

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