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Al nord non piove più ed è allarme per il fiume Po, portata dimezzata come ad agosto

“Sperando in piogge che possano arrivare a colmare il gap esistente, serve mettere in campo tutte le strategie possibili per riuscire a contrastare la carenza prolungata di risorsa idrica, una risorsa indispensabile per i territori, gli equilibri ambientali, l’economia agroalimentare, la biodiversità” dall’Autorità di Bacino del fiume Po.
A cura di Antonio Palma
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All'inizio della primavera il fiume Po sembra essere come a fine agosto con una portata d'acqua quasi dimezzata rispetto al normale. A lanciare l'allarme è l'Autorità di bacino del fiume più grande d'Italia rivelando che dalle misurazioni dei livelli idrometrici del Po, la portata di acqua è calata in alcuni punti anche di 2,90 metri sotto lo Zero Idrometrico. Una situazione abbastanza preoccupante se si pensa che il prelievo dell'acqua per le irrigazione agricole della Pianura Padana è soltanto all’inizio della stagione e senza piogge il livello è destinato a calare ancora. Tutta colpa delle mancate piogge che ormai durano da mesi in tutto il nord provocando continui record negativi anche in altri grandi  bacini come ad esempio il lago di Como.

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"Le temperature e la persistente assenza di precipitazioni consistenti disegnano un quadro preoccupante" avvertono dall'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, sottolineando che la situazione attuale "attesta il fiume Po, in questi primi giorni di primavera, a quote del tutto simili a quelle riscontrabili alla fine del mese di agosto" con "livelli idrometrici con punte inferiori di portata fino al 45% rispetto alla media. "Un andamento che non stupisce se raffrontato a quanto accaduto negli ultimissimi anni, ma che si scosta drasticamente col passato a dimostrazione del mutamento dei fenomeni, della loro tempistica e delle loro ripercussioni" aggiungono dall'Autorità.

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La decrescita delle portate del Po è stata particolarmente evidente proprio a Marzo quando si è dimezzata segnando a Pontelagoscuro 894,49 m3 /s, ben al di sotto delle medie di periodo, seppur ancora superiore al minimo storico. Una situazione che, nonostante le ricche riserve nevose presenti sull’arco alpino, inizia ad interessare particolarmente tutti gli affluenti appenninici. "Ora, sperando in piogge che possano arrivare a colmare il gap esistente, serve mettere in campo tutte le strategie possibili per riuscire a contrastare la carenza prolungata di risorsa idrica, una risorsa indispensabile per i territori, gli equilibri ambientali, l’economia agroalimentare, la biodiversità” ha commentato Pavia Meuccio Berselli, Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del fiume Po-Ministero della Transizione Ecologica, in occasione del sopralluogo effettuato al Ponte della Becca.

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