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Adotta una bambina e la violenta per 10 anni, un uomo arrestato a Cosenza

Un 50enne cosentino è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di violenza sessuale continuata aggravata nei confronti della figlia che aveva tolto da un orfanotrofio in Bielorussia. L’incubo della piccola è durato un decennio, nel suo diario i dettagli di ciò che subiva.
A cura di Susanna Picone
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Un 50enne cosentino è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di violenza sessuale continuata aggravata nei confronti della figlia che aveva tolto da un orfanotrofio in Bielorussia. L’incubo della piccola è durato un decennio, nel suo diario i dettagli di ciò che subiva.

È una storia di orribili soprusi durati dieci anni quella che arriva da Cosenza dove un uomo di 50 anni, di cui non è stato diffuso il nome, è stato arrestato per violenza sessuale continuata aggravata nei confronti della bambina che aveva adottato. Tutto, secondo la ricostruzione dei fatti compiuta dagli inquirenti, è iniziato nel 2003 quando l’uomo arrestato e sua moglie hanno scelto la Bielorussia per un’adozione. Lì i due coniugi hanno ottenuto l’affidamento di due bambine, rispettivamente di 9 e 10 anni, oggi entrambe maggiorenni. Gli abusi dell’uomo nei confronti della più piccola sarebbero iniziati già nel periodo di frequentazione, quando alle bambine veniva concesso un primo contatto con quelli che sarebbero diventati i loro genitori. Per un mese le piccole, alternandosi, hanno dormito con uno dei futuri genitori, quei genitori che le hanno tolte da un orfanotrofio per poi portarle in Italia.

La vittima scriveva un “diario degli orrori” – Da allora gli abusi non avrebbero mai avuto fine, per 10 anni il 50enne avrebbe continuato a violentare la figlia più piccola. Se l’uomo è stato alla fine arrestato è perché, da quanto si apprende, i suoi comportamenti con le figlie avrebbero insospettito un vicino di casa. Dubbi che hanno dato il via, lo scorso novembre, all’indagine della Procura della Repubblica di Cosenza. Ma alla fine è stata proprio la vittima degli abusi, messa alle strette anche dalla madre, a confessare ciò che è avvenuto in questo ultimo decennio. La ragazza, sin dal primo momento, aveva custodito il suo segreto in un diario. E proprio grazie alle frasi nei confronti del padre riportate dalla vittima, alle testimonianze raccolte, ai riscontri effettuati, la terribile storia si è conclusa con l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

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