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Addestrata per salvare gli uomini, la cagnolina Frida avvelenata al parco da mano umana

La storia di Frida, una cagnolina in forza al Gruppo Firenze del CISOM, il Corpo Italiano di Soccorso dell’ Ordine di Malta, e pluripremiata per il suo lavoro soprattutto alla ricerca di vite umane disperse sotto le macerie. È stata avvelenata nei giorni scorsi con un’esca mentre era in un parco pubblico.
A cura di Antonio Palma
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Addestrata per salvare vite umane e da sempre impegnata nel soccorrere uomini e donne in pericolo ma non ripagata nello stesso modo dalla mano umana che invece l’ha avvelenata costringendola ad atroci sofferenze. È la storia di Frida, una cagnolina in forza al Gruppo Firenze del CISOM, il Corpo Italiano di Soccorso dell' Ordine di Malta. La giovane esemplare di golden retriever, pluripremiata per il suo lavoro soprattutto alla ricerca di vite umane disperse sotto le macerie, è stata avvelenata nei giorni scorsi nel parco dell’Albereta, a Firenze, dove stava passeggiando e correndo durante un momento di relax insieme ai suoi padroni. Una attività che la cagnolina faceva spesso in un luogo che conosceva bene ma questo purtroppo non le ha permesso si salvarsi dall’esca tossica che qualcuno aveva posizionato nel parco.

Molto probabilmente un gesto non rivolto a Frida ma sicuramente ad uno dei tanti suoi altri simili che ogni giorno popolano lo stesso parco. Come racconta La Nazione, la cagnolina è stata rinvenuta in preda a forti spasmi di dolori, è stata immediatamente soccorsa e trasportata in una clinica veterinaria dove ora la stanno curando per una violentissima emorragia. La cagnolina di tre anni resta gravissima ma la speranza è che possa riuscire a vincere anche questa battaglia per tornare a salvare altre persone.

“Frida è una di noi e rende la nostra squadra unica: è un soccorritore naturalmente portato al lavoro in emergenza grazie ad un fiuto eccezionale e un cane formato e pluripremiato in quanto in grado di salvare vite umane tra le macerie” scrivono dal Cisom di Firenze, aggiungendo: “È il soccorritore che ci aiuta spesso ad entrare in contatto con i bambini incuriositi dalle nostre attività o con le persone che vivono in stato di marginalità sociale perché lei è la prima che riesce a strappare un sorriso a tutti. Le siamo vicini e non vediamo l'ora di poterla avere ancora con noi”. “ Un gesto così spregevole ci indigna e ci preoccupa ma ci rende ancora più determinati nell'esser vigili nel nostro impegno quotidiano. Perché ci siamo, ci siamo contro i gesti vili e aspettiamo Frida" concludono i volontari.

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