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Accusata di curare i tumori con gli ultrasuoni: medico imputato per omicidio volontario

Avrebbe curato i tumori di diversi pazienti con gli ultrasuoni: per questo una dottoressa di Tertenia era stata interdetta dalla professione e accusata di omicidio volontario per la morte di 3 pazienti. La donna è stata rinviata a giudizio e l’accusa di omicidio volontario resta in piedi per un solo decesso, collegato secondo la giustizia ai trattamenti ricevuti dal paziente.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Rinviata a giudizio dal Gup di Lanusei la dottoressa di Tertenia indagata per omicidio volontario, circonvenzione di incapace e truffa per aver "curato" dei pazienti affetti da tumori con gli ultrasuoni. Metodi alternativi che il medico avrebbe spacciato per maggiormente efficaci, secondo quanto rivelano le carte delle indagini: non hanno sortito alcun effetto e alcuni di questi pazienti sarebbero deceduti a causa dei tumori non trattati. La donna dovrà comparire davanti alla Corte D'Assise di Cagliari il 26 del mese. Le accuse sono sempre state respinte dal medico e dai suoi legali: la tesi della difesa era la mancanza di nesso di casualità tra i decessi e le cure mediche somministrate. Sarebbero 3 le vittime accertate dall'inizio della vicenda legale, ma l'accusa di omicidio volontario era rimasta in piedi solo per uno dei tre decessi. Negli altri due casi, secondo il Pm, non vi sarebbe stato alcun nesso che potesse giustificare il decesso.

L'inchiesta era partita dopo un servizio del 2017 trasmesso dalla trasmissione Le Iene, in onda su Italia 1. Durante il servizio televisivo venivano segnalati alcuni malati oncologici che avevano abbandonato le terapie di punto in bianco per affidarsi invece a quelle proposte dalla dottoressa indagata, che consistevano in ultrasuoni, radiofrequenze e rivitalizzazione del sangue. Dei trattamenti il cui ambito è quello della medicina diagnostica o estetica. Dopo la messa in onda del servizio, la Procura di Lanusei aveva sequestrato nel 2018 nello studio della donna parte della sua strumentazione medica. Nel maggio dello stesso anno, il Gip Francesco Alterio aveva disposto la sospensione del medico dall'esercizio della professione. Prima ancora, era stata sottoposta a procedimento disciplinare da parte dell'ordine dei medici di Nuoro.

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