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Abusi su un ragazzino di 15 anni: indagato un giovane prete di Enna

Il parroco di Enna accusato di abusi sessuali nei confronti di un giovane, che avrebbe subito le molestie da quando aveva 15 anni, ha ricevuto oggi un avviso di garanzia. Il prete, un quarantenne molto noto nella città siciliana, è quindi ora formalmente sotto inchiesta.
A cura di Davide Falcioni
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Il parroco di Enna accusato di abusi sessuali nei confronti di un giovane, che avrebbe subito le molestie da quando aveva 15 anni, ha ricevuto oggi un avviso di garanzia. Il prete, un quarantenne molto noto nella città siciliana, è quindi ora formalmente sotto inchiesta e a svolgere le indagini sono gli uomini della Squadra Mobile del locale commissariato: il caso era emerso nelle scorse settimane, quando la vittima, che oggi ha 25 anni, aveva riferito di presunti abusi confidandosi in passato anche con altri sacerdoti. L'estate aveva anche scritto a Papa Francesco e presentato una formale denuncia contro il sacerdote, insegnante di religione, parroco a Enna Alta e organizzatore di moltissime attività per i bambini e gli adolescenti tramite un’associazione che riunisce alcune centinaia di giovanissimi.

Dopo la denuncia del 25enne erano scattate le indagini. La Curia di Piazza Armerina aveva trasferito il parroco, anche se a Enna era stata diffusa la notizia di una sua malattia. In queste settimane gli inquirenti hanno proseguito l'inchiesta e e oltre al vescovo della diocesi di Piazza Armerina Rosario Gisana, per oltre tre ore dal procuratore di Enna Massimo Palmeri, sono stati sentiti diversi preti. La vittima degli abusi ha anche denunciato di avere ricevuto offerte di denaro dopo le segnalazioni alla Diocesi. In merito alla vicenda c'era stata un’indagine del tribunale ecclesiastico di Palermo ma il sacerdote, dopo avere fornito alcune dichiarazioni al vescovo di Piazza Armerina, non si era mai presentato in aula. I risultati dell'inchiesta sarebbero stati trasmessi alla congregazione del Vaticano, ma il procedimento era stato chiuso "per difetto di competenza" perché all’epoca dei fatti contestati a seguito di quella segnalazione il presunto responsabile non era ancora sacerdote ma seminarista.

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