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A Trieste 229 cittadini fondano un nuovo Stato per non pagare le tasse

Il residenti del “Territorio libero di Trieste”, nato nel 2014, hanno denunciato il prefetto – reo di aver contestato il mancato pagamento dei tributi – per falso ideologico. Il viceministro Zanetti: “Potrebbero essere perseguiti penalmente”.
A cura di Charlotte Matteini
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Nel 2014 duecentoventinove triestini secessionisti hanno proclamato l'indipendenza della TLT, ovvero del Territorio Libero di Trieste, rifiutandosi di pagare le tasse all'Erario italiano e comunicando la loro scelta inviando una lettera a prefetto e Agenzia delle Entrate. Obiezione fiscale, la parola d'ordine: i cittadini si rifiutano di pagare tasse e imposte a uno Stato che considerano un invasore. La vicenda nasce nel giugno di due anni fa, quando un gruppo di residenti composto da duecento persone circa fisma la dichiarazione di esistenza dalla TLT, una sorta di riedizione dello stato indipendente del 1947. Stando alla dichiarazione sottoscritta dai 229 padri fondatori, il Trattato di Parigi che istituì lo Stato indipendente di Trieste nel '47 sarebbe ancora "assolutamente in vigore, ma completamente ignorato", rivendicandone pertanto l'applicazione.

L'obiettivo della rifondazione del Territorio Libero di Trieste è creare una sorta di zona franca sul modello della City londinese, un centro finanziario offshore, dove venga anche riconosciuta l'esistenza di una no tax area, capace di attirare investimenti. Nel frattempo, però, i 229 triestini chiedono inoltre la totale esenzione dal pagamento delle tasse all'Italia. Nel corso di questi ultimi due anni, prefetto e Agenzia delle Entrate del Friuli Venezia Giulia hanno iniziato a ricevere "copie di bollettini e multe non pagate accompagnati da scritti in cui si sostiene la mancanza di sovranità dello Stato italiano” e comunicazioni in cui si dichiarava “l’intenzione di sospendere tutte le imposizioni fiscali", riporta il quotidiano Il Piccolo.

Essendo cresciuta a dismisura la quantità di dichiarazioni di obiezione fiscale non prese in considerazione dalle autorità, il 7 luglio Roberto Giurastanate, presidente del movimento secessionista, ha denunciato per "falso ideologico, rifiuto e omissione di atti d’ufficio, abuso d’ufficio e minaccia i funzionari assegnati dall'amministrazione civile del Free territori of Trieste affidata al governo italiano" e in particolare il prefetto Porzio, reo di aver contestato il mancato pagamento delle tasse.

Secondo il viceministro dell’Economia Enrico Zanetti, interpellato da Il Piccolo, la questione non sarebbe altro che "una carnevalata", una "vicenda surreale". "Se qualcuno crede di potersi inventare un improbabile titolo giuridico per non pagare i tributi si sbaglia di grosso e si ritroverà a dover sommare anche le sanzioni", oltre a rischiare imputazioni penali.

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