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A 28 anni viene picchiata e umiliata dal compagno, ma non lo denuncia: “Mi fa stare a cuccia”

Una giovane di 28 anni è stata soccorsa dopo esser stata picchiata dal compagno, che le ha rotto le costole e un dito della mano. La vittima delle violenze racconta: “Lo so che mi picchia, ma io gli voglio bene. Ha bisogno di me. Ogni tanto mi dice di mettermi a cuccia e io mi rannicchio in un angolino o sul letto”. La donna non voleva denunciare il compagno, ma alla fine è stata convinta da chi l’ha soccorsa.
A cura di Stefano Rizzuti
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Ha soli 28 anni. Qualche giorno fa è stata soccorsa in mezzo alla strada: era a piedi nudi, con il volto tumefatto e segni di violenza sul corpo. A trovarla sono stati i carabinieri dopo la segnalazione ricevuta da alcuni passanti. Dopo esser stata portata in ospedale a Moncalieri (Torino) ha raccontato delle violenze subite dal compagno, della sua sottomissione e delle continue umiliazioni. Fino ad arrivare all’ultimo caso, quando il compagno le ha rotto le costole, spezzato il dito di una mano e procurato lesioni facciali. Prognosi di 20 giorni e il racconto di quanto avviene, riportato da La Stampa: “Lo so che mi picchia, ma io gli voglio bene. Ha bisogno di me. Ogni tanto mi dice di mettermi a cuccia e io mi rannicchio in un angolino o sul letto”.

La donna ha rifiutato di farsi ospitare in una casa protetta, sostenendo che deve prendersi “cura di lui, non ha nessuno. E io gli voglio bene anche se mi picchia”. Il compagno della donna, nonostante qualche reticenza, è stato denunciato. L’uomo è incensurato e non è stato colto in flagrante, quindi non è stato arrestato. Sarà il giudice ora a decidere eventuali misure cautelari. L’ipotesi è quella di un decreto di allontanamento nei confronti della 28enne. Ma lei, intanto, è tornata a vivere con lui: “Non ho un altro posto dove andare, non ho un lavoro, sono disoccupata. E non voglio lasciarlo, nonostante tutto”, avrebbe spiegato.

Lei non voleva denunciarlo e non voleva neanche incontrare l’assistente sociale. Forse solo per il terrore nei confronti dell’uomo. Alla fine si è fatta convincere e la denuncia è partita, nonostante lei abbia deciso di tornare a casa da lui. Dopo umiliazioni e violenze, che arrivavano soprattutto quando l’uomo – un po’ più grande di lei – beve un po’ troppo. Ora ogni decisione è in mano ai giudici.

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