Arrestato Furio Fusco, fotografo delle modelle lolite: “Venite senza genitori”

 "Mi raccomando, ai casting devi venire senza tua madre e tuo padre". Una raccomandazione che Furio Fusco, il manager fotografo delle modelle romane, accusato di aver adescato giovani liceali minorenni per convincerle non solo a posare nude, ma anche ad avere rapporti sessuali con lui, faceva alle ragazzine minorenni, dai 14 ai 17 anni di età, che aveva reclutava per i book sexy nel suo studio di via Livorno, nei pressi di piazza Bologna a Roma. In una delle intercettazioni disposte dalla procura di Roma emerge come, parlando ad una ragazzina, Fusco cerchi di metterla in "guardia" dalle altre agenzie che permettono incontri alla presenza dei genitori. "Questa cosa a me a volte fa sorridere – spiega Fusco ad una ragazzina intenzionata ad incontrarlo – e ti spiego il motivo. La maggior parte delle agenzie ti dice di venire accompagnata da un genitore non perché non ti puoi muovere da sola, perché se devi andare a cena con le amiche ci vai sola tranquillamente. Ma gli serve a loro che ci sia un genitore perché se firmassi tu minorenne che ti impegni a fare corsi, book e altro non conterebbe niente".

“Sarai famosa. Se posi nuda”

Secondo l'accusa Fusco utilizzava la sua agenzia di modelle per adescare le minori con modalità "turpi" e "fini abietti". L’obiettivo era infatti avviarle alla prostituzione e alla pedopornografia. Il fotografo sarà interrogato giovedì, ma il suo avvocato ha già fatto sapere che Fusco non risponderà. Si vuole prima studiare gli atti e poi stabilire un percorso da intraprendere per la difesa. Al momento sono quattro le ragazzine, che vanno a scuola tra il quartiere Trieste e i Parioli, oggetto dell'inchiesta. Tre sarebbero già state ascoltate dagli inquirenti martedì pomeriggio, confermando ogni circostanza emersa. Questo il meccanismo descritto dai carabinieri utilizzato da Fusco: “Nell’esercizio della sua attività professionale, questi era solito proporre a giovani ragazze di età compresa tra i 14 e i 17 anni, la realizzazione di servizi fotografici di nudo in pose sessualmente provocanti, facendo credere che questo sarebbe stato l’unico strumento utile per avere un rapido successo nel mondo della moda e dello spettacolo”.