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Aereo a fuoco in Russia, lui pensa al bagaglio: otterrà comunque risarcimento di 14mila euro

Dmitry Khlebushki, l’uomo che ha abbandonato l’aereo Sukhoi Superjet 100 in fiamme sulla pista dell’aeroporto di Mosca con il bagaglio a mano ritardando l’evacuazione dei passeggeri che erano alle due spalle, potrebbe ricevere un indennizzo di 14mila euro dalla compagnia Aeroflot.
A cura di Davide Falcioni
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Dmitry Khlebushki, l'uomo accusato di aver abbandonato l'aereo Sukhoi Superjet 100 in fiamme sulla pista dell'aeroporto di Mosca con il bagaglio a mano ritardando l'evacuazione dei passeggeri che erano alle due spalle, potrebbe ricevere un indennizzo di 14mila euro dalla compagnia Aeroflot, la più importante del paese. Il volo SU 1492 Mosca-Murmansk domenica scorsa ha effettuato un atterraggio d'emergenza sulla pista moscovita di Sheremetyevo poco dopo essere stato colpito da un fulmine che ha danneggiato il sistema di comunicazione. In seguito al violento impatto con il suolo l'aereo ha preso fuoco e 41 persone (38 viaggiatori, 3 membri dell’equipaggio) sono morte.

Aeroflot, la principale compagnia aerea russa, ha reso noto che indennizzerà tutti i passeggeri a bordo e non solo i familiari delle vittime. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera la società sborserà circa 3,3 milioni di euro complessivamente, al netto di eventuali dispute giudiziarie intentate dai famigliari dei deceduti. Quelli che hanno abbandonato l’aereo senza riportare ferite riceveranno un milione di rubli, pari a 13.682 euro al cambio ufficiale di mercoledì 8 maggio. Tra questi, per l'appunto, anche Dmitry Khlebushki. Coloro che, invece, hanno avuto bisogno dell’assistenza medica riceveranno il doppio, 27.364 euro. A ciascun membro del nucleo famigliare delle vittime spetteranno 68.410 euro: si tratta di una cifra quasi la metà  più bassa di quanto previsto dalle convenzioni internazionali, ma un funzionario di Aeroflot ha spiegato al Corriere che  la compagnia si aspetta di dover rimborsare mediamente "non più di due persone per vittima".

Nel frattempo si sta cercando di ricostruire la dinamica della tragedia a partire dagli ultimi minuti del volo. Da una prima analisi delle conversazioni intrattenute tra il capitano e la torre di controllo prima dell'atterraggio d’emergenza sarebbero emersi degli errori importanti. Uno su tutti: il Sukhoi Superjet 100 avrebbe toccato il suolo ad altissima velocità, tanto da rimbalzare più di una volta e spezzarsi andando a fuoco.

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