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Adele De Vincenzi, morta a 16 anni dopo aver assunto MDMA. Fu omicidio, condannato l’amico

Dopo essere stato assolto in primo grado Gabriele Rigotti, amico di Adele De Vincenzi, è stato condannato in appello per omicidio colposo e detenzione di sostanze stupefacenti.
A cura di Davide Falcioni
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Adele De Vincenzi, 16 anni (Facebook).
Adele De Vincenzi, 16 anni (Facebook).

Colpo di scena al processo sulla morte di Adele De Vincenzi, la ragazza di 16 anni morta il 29 luglio 2017 all'ospedale Galliera dopo aver assunto con gli amici metanfetamine alcune ore prima. Gabriele Rigotti, il ventenne di Sestri Levante che il 5 febbraio scorso era stato assolto dal gip di Genova, è stato condannato dalla Corte d'Appello a 2 anni e 8 mesi di reclusione per omicidio colposo e detenzione di sostanze stupefacenti. I giudici hanno stabilito che fu lui, insieme al fidanzato della ragazza, ad acquistare la droga che poi avrebbe ucciso la giovane. I due reati contestati in appello sono diversi rispetto alle accuse iniziali della Procura, che erano morte in conseguenza dello spaccio di quella metanfetamina.

Le motivazioni della sentenza saranno rese pubbliche dai giudici della seconda sezione tra novanta giorni. Come spiega Il Secolo XIX, "è possibile ipotizzare che questi abbiano in qualche modo accolto una seconda linea emersa durante il processo nei confronti del fidanzato della giovane, Sergio Bernardin, 22 anni di Uscio, proposta come alternativa dal sostituto procuratore Michele Stagno ma elaborata in primis dall’avvocato di parte civile Angelo Paone, che assiste il padre della ragazza".

Come è morta Adele De Vincenzi

Stando a quanto ricostruito nel corso del processo, il 29 luglio dello scorso anno Sergio Bernardin e Gabriele Rigotti consumarono la droga insieme ad Adele e a un'altra minore. La 16enne si sentì male mentre si trovava in via San Vincenzo insieme agli  amici e per poi morire subito dopo all'ospedale Galliera. A chiamare i soccorsi, quella notte, fu un netturbino che vide la ragazza per terra e gli amici "confusi"  che a suo dire "non facevano nulla". Per il gup Nutini, invece, l'acquisto della droga fu concordato da tutti e quattro i  giovani. Lo stupefacente era stato venduto da un pusher di 17  anni a Busalla, indagato dal tribunale dei minori. Dalle indagini è emerso inoltre che Adele avrebbe ingerito da sola un grammo di Mdma che corrisponde a circa cinque, sei pasticche di ecstasy.

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