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Addio alla plastica monouso: quali prodotti verranno eliminati, dai cotton fioc ai piatti

Dal 2021 l’Ue dirà addio alla plastica monouso, come deciso da una direttiva approvata dal Parlamento europeo. Molti i prodotti messi al bando: non solo i classici piatti e posate in plastica, ma anche tanti altri oggetti di uso quotidiano come i cotton fioc. Novità anche per le bottiglie di plastica e il loro riciclo.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’Unione europea dice addio alle plastiche monouso. Il Parlamento europeo ha approvato ieri la direttiva con cui vengono messi al bando molti prodotti in plastica a partire dal 2021: hanno votato a favore 560 eurodeputati, contrari in 35, 28 gli astenuti. Il divieto riguarderà quindi alcuni articoli e dovrà essere recepito dagli Stati membri nei prossimi mesi. L’Italia si dice pronta a recepirlo al più presto, appena l’iter comunitario sarà concluso, come assicura il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. La necessità di una direttiva europea è nata anche sulla base di alcuni dati diffusi dalla Commissione Ue, secondo cui l’80% dei rifiuti marini è costituto dalla plastica. Non solo, perché spesso questi rifiuti vengono anche ingeriti da pesci, molluschi e altri animali, finendo così anche nella catena alimentare umana. La direttiva approvata prende in considerazione prodotti che rappresentano il 70% dell’inquinamento marino.

L’obiettivo dichiarato è quello di ridurre i costi dell’inquinamento marino per un importo stimato di circa 22 miliardi di euro entro il 2030. Viene inoltre introdotto il principio del ‘chi inquina paga’. Il che vuol dire, per esempio, che i produttori di reti da pesca avranno la responsabilità di recuperare le reti abbandonate in mare perché rotte. O, ancora, che i produttori del settore del tabacco avranno responsabilità sulla raccolta e il riciclaggio dei mozziconi.

Quali prodotti in plastica verranno messi al bando

Tra gli articoli che verranno messi al bando nel 2021 molti sono di uso quotidiano: piatti, posate, cannucce, bastoncini cotonati (i cotton fioc), mescolatori per bevande, aste per palloncini. E, ancora, i sacchetti di plastica osso-degradabili e i contenitori per gli alimenti in polistirolo espanso.

Novità anche per le bottiglie di plastica. Innanzitutto, gli stati membri dovranno raccogliere entro il 2029 con la differenziata il 90% delle bottiglie di plastica. La prima proposta della Commissione Ue, avanzata a maggio 2018, prevedeva in realtà che il termine fosse quello del 2025, ma si è deciso di concedere qualche anno in più ai Paesi Ue. Si vuole stimolare gli stati a introdurre sistemi di cauzione-deposito, come avviene già per le bottiglie di vetro.

Entro il 2025 le bottiglie di plastica, inoltre, dovranno avere almeno il 25% di contenuto riciclato: un tasso che dovrà salire al 30% entro il 2030. Altro scopo da raggiungere è quello di ridurre il consumo di contenitori per alimenti e tazze per bevande in plastica. Gli Stati membri potranno ridurre il consumo fissando obiettivi nazionali e mettendo a disposizione prodotti alternativi o, ancora, impedendo che i prodotti di plastica monouso siano forniti gratis. Infine, ricadranno sui produttori i costi di gestione e bonifica dei rifiuti nonché quelli delle misure di sensibilizzazione.

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