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Meloni: “Per la sinistra sono autoritaria, ma problema è Schlein che non distingue censura da dissenso”

Le accuse della sinistra e di Elly Schlein, il reddito di cittadinanza, la destra di governo e la precarietà: sono solo alcuni dei temi trattati da Giorgia Meloni a Quarta Repubblica, nella puntata in onda stasera.
A cura di Annalisa Girardi
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Giorgia Meloni attacca la sinistra che, a sua volta, la attacca definendola autoritaria. "La sinistra continua a dire che sei autoritario per qualsiasi cosa. Ti dicono che sei autoritario se Fazio decide di lasciare la Rai per andare a lavorare da un'altra parte dove lo pagano di più, di dicono che sei autoritario se alla parata del 2 giugno i militari alzano la mano per salutare la tribuna come hanno sempre fatto, ti dicono che sei autoritario addirittura se ti lamenti perché c'è gente che impedisce che un ministro possa presentare a un Salone del Libro il libro della storia della sua famiglia", ha detto la presidente del Consiglio in un'intervista a Quarta Repubblica, in onda questa sera su Rete 4.

Sull'episodio della contestazione alla ministra Roccella, la leader di Fratelli d'Italia ha sottolineato: "Tanto per parlare di deriva autoritaria, è che Elly Schlein abbia detto a chi si lamentava che noi abbiamo un problema col dissenso. Se la segretaria del secondo partito italiano non distingue il dissenso dalla censura allora sì che abbiamo un problema di deriva autoritaria in questo Paese".

Secondo Meloni l'opposizione di sinistra utilizza questi temi perché a corto di argomenti: "È a corto di argomenti perché noi, governando, stiamo smontando il racconto di una destra impresentabile, autoritaria, incapace di governare, e stiamo dimostrando in Italia e al di fuori dai confini che esiste e può esistere una destra affidabile, credibile, in grado di governare  perfettamente presentabile e che raggiunge risultati che gli altri non hanno raggiunto. Perché segnalo che l'Italia è la nazione che sta crescendo di più in Europa, con un numero record di occupati".

E proprio sul lavoro e le misure di contrasto alla povertà Meloni ha aggiunto: "Sul Reddito di cittadinanza, la sinistra mi ha chiesto che cosa mi abbiano fatto i poveri. Non mi hanno fatto niente perciò non li voglio mantenere poveri come ha fatto il Rdc. L'unico ascensore sociale è il lavoro e noi abbiamo fatto quanto avevamo detto, distinguendo chi poteva lavorare da chi non poteva, lasciando l'assistenza per chi non poteva".

Per poi ribadire: "Per chi è in condizione di lavorare abbiamo precostituito le condizioni perché possano uscire dalla povertà formandoli anche con un rimborso spese nel periodo di formazione. Poi ci sono incentivi per l'assunzione. Per i giovani l'incentivo è pari al 60% della retribuzione del ragazzo per i primi 12 mesi. Stiamo dicendo: guarda che non sei spacciato come ti diceva il Rdc, non hai bisogno di stare a casa perché non mi servi o di lavorare in nero, quella sì è precarietà. Voglio aiutarti a lavorare a crescere e a dimostrare quanto vali'‘.

Per Meloni che con il decreto Lavoro, varato il primo maggio, si aumenta la precarietà:"Non stiamo precarizzando e lo dimostrano i dati, perché l'aumento del numero degli occupati è dato per il 70% da contratti stabili. Noi stiamo colmando il gap soprattutto grazie ai contratti stabili delle donne, siccome questo è storicamente il nostro problema rispetto alla media Ue, questa cosa per me è un dato straordinario. I dati smentiscono la sinistra".

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