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Quando Veronesi diceva: “Fumare marijuana non fa male”

Lo scienziato, in un commento pubblicato sul settimanale Oggi, aveva detto: “Infondata la credenza che la marijuana dia dipendenza e apra la strada all’uso delle droghe pesanti, come cocaina e morfina”.
A cura di Davide Falcioni
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"I danni da spinello sono praticamente inesistenti". A dirlo, affermando chiaramente che "la marijuana non fa male", è Umberto Veronesi, il famoso oncologo morto oggi a Milano all'età di 91 anni, una delle personalità di maggior spicco in campo sanitario, nonché ex ministro della salute, da sempre a favore della liberalizzazione delle droghe leggere.

Veronesi era intervenuto a tal proposito in un'intervista al settimanale "Oggi" "La marijuana fa male? Come ministro della Salute, quando ricoprii l'incarico anni or sono, mi posi anch'io questa domanda – ricorda il direttore scientifico dell'Istituto europeo di oncologia di Milano – E me la posi anche come medico e soprattutto come padre di famiglia. Ebbene, la commissione scientifica che avevo nominato concluse che i cosiddetti ‘danni da spinello' sono praticamente inesistenti. Dopo quella, altre commissioni scientifiche giunsero alle stesse conclusioni. E oggi perfino l'Organizzazione mondiale della sanità ha invitato i governi a depenalizzare l'uso personale di marijuana, consapevole su dati scientifici che l'uso di spinelli non fa male". Lo scienziato, inoltre, considera "infondata anche la credenza che la marijuana dia dipendenza e apra la strada all'uso delle droghe pesanti, come cocaina e morfina. Liberalizzare lo spinello non è malinteso permissivismo, ma una posizione realistica che punta alla riduzione del danno. Risulta che metà dei nostri giovani e molti adulti fanno uso di marijuana. Ha senso criminalizzarli?".

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