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Slot machine: lo Stato rinuncerà a un miliardo di euro?

Le concessioni per le slot machine starebbero per essere assegnate gratis. Ma perché regalarle se alimentano un giro d’affari da 42 miliardi di euro?
A cura di Alfonso Biondi
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Giocare alla slot machine

Quello delle slot machine è un giro d'affari di 42 miliardi di euro, attualmente in mano a 10 società tra cui spiccano Bplus, Sisal e Lottomatica. Il problema, però, non è la grandezza della torta o il numero di persone che se la spartiscono, l'inghippo sta invece nel fatto che la torta, per quanto gustosa, è gratis, o quasi. Già, perché, come ricorda Marco Lillo sul Fatto Quotidiano,  le concessioni per le slot machine stanno per essere assegnate gratis. E' quello che stava per accadere anche con le frequenze televisive, il famoso beauty contest, poi, fortunatamente, il governo Monti ha fatto marcia indietro. E speriamo che lo stesso accada per le slot machine.

Attualmente le concessioni di slot machine fruttano allo Stato 135 milioni per il pagamento di un diritto di 15 mila euro per ognuna delle nuove VLT (grande slot di nuova generazione) e 200 euro per ciascuna nuova slot installata. Rispetto alla redditività delle concessioni e del settore, restano quindi le briciole. Fu il governo Berlusconi a stabilire che le concessioni fossero assegnate agli operatori in maniera gratuita, nel caso Monti e i suoi optassero per un'asta, invece, potrebbero portare a casa una cifra vicina al miliardo di euro. Davvero niente male se consideriamo i tempi di vacche magre per la nostra economia e se teniamo a mente che, nonostante tutto, le società che riceverebbero la concessione sono tuttora in causa con lo Stato per decine di miliardi di euro, a causa di loro inadempienze.

Il giro d'affari, l'abbiamo detto, ammonta a 42 miliardi di euro annui. Al netto delle vincite parliamo di 8,3 miliardi. Ma perché regalare queste concessioni? Le 10 concessioni, tra l'altro, dovevano scadere nel 2008, ma sono state prorogate già 3 volte, l'ultima pochi giorni fa fino all'aprile del 2012. Sempre gratis, ovviamente. E anche le nuove  VLT, le slot di nuova generazione, sono state assegnate senza alcuna gara, stabilendo un quantitativo di 14 Vlt ogni 100 esistenti nel parco macchine delle 10 società. Tradotto: quote di mercato invariate.

A ottobre è spuntata l'asta per le nuove concessioni: privilegiati come al solito i concessionari che già sono sul mercato cui basterà rispettare pochi obblighi normativi (tra i quali far sapere chi è il proprietario della società che ha ricevuto la concessione) per continuare a tenersi le slot machine e a incamerare quattrini. Le 3 nuove società che sono entrate nel mercato grazie alla nuova asta (escluse le 10 che già c'erano), dovranno tra l'altro dotarsi di un parco di vecchie slot per poterne mettere di nuove (il rapporto è sempre di 14 VTL ogni 100 vecchie slot). Come scrive Marco Lillo, l'incasso netto delle vecchie slot può essere quantificato in 600 milioni netti all'anno, quello delle nuove slot 1,2 miliardi. La tassazione sulle vecchie slot è pari all'11,5%, quella sulle nuove solamente del 2% (recentemente portata al 4%). Insomma nel giro di 9 anni, tolta le quota di 15mila euro per ogni nuova slot che viene pagata una tantum (circa 2 volte in 9 anni), i concessionari metteranno in saccoccia qualcosa come 12 miliardi di euro. Un ottimo affare, almeno per loro.

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