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Puglia, abbattuti a sorpresa 45 ulivi malati di Xylella

Le operazioni sono cominciate alle 4 del mattino all’insaputa persino dei proprietari terrieri.
A cura di Davide Falcioni
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A Oria, in provincia di Brindisi, sono iniziate le operazioni a sorpresa di taglio degli ulivi malati di Xylella, il batterio che ha colpito moltissimo alberi secolari in tutto il Salento. Stando a quanto si è appreso gli alberi da buttare giù sarebbero 45. Sul posto carabinieri, poliziotti e agenti della guardia forestale sono stati mobilitati per gestire al meglio l'ordine pubblico. Dopo quello del 13 aprile scorso, quello odierno è il primo abbattimento massiccio di ulivi.

Secondo fonti locali a disporre il taglio degli ulivi sarebbe stata nientemeno che l'Unione Europea, che tra fine aprile e maggio ha approvato nuove misure per il contrasto alla diffusione del batterio. Gli agricoltori sono sul piede di guerra: "Mi hanno svegliato alle 6 del mattino, sono corso qui e stavano già abbattendo 8 dei miei ulivi, sono arrabbiato, non ci sono analisi, non è così che bloccheranno il contagio"m ha spiegato all'Ansa Franco Curci, agronomo, nonché proprietario di un uliveto nella zona interessata dagli abbattimenti. "Volevo le analisi – prosegue Curci – ma non me le hanno mostrate. Non ci sono analisi, ci sono anche alberi di ulivi secolari, non sono piante di pomodori che vai a comprare al vivaio e le ripianti, qui si parla della condanna a morte di un migliaio di ulivi".

Le operazioni, tuttora in corso, sono iniziate in gran segreto alle 4 del mattino con motoseghe e mezzi cingolati. Ai proprietari degli appezzamenti viene permesso di entrare con i propri mezzi per prelevare la legna ricavata dall'abbattimento degli ulivi. Le notifiche dei provvedimenti con cui si dispongono gli abbattimenti in ottemperanza alle disposizioni comunitarie sono state fatte questa mattina ai proprietari dei fondi. L'area, tuttavia, è stata raggiunta da numerosi attivisti ambientalisti: "Siamo pronti a piantare un milione di ulivi in risposta all'Ue" spiegano i membri dell'associazione ‘Voce dell'Ulivo'. In una nota si annuncia che "non siamo più disposti ad accettare diktat da coloro i quali, sotto l'insegna della globalizzazione, stanno portando alla morte i nostri alberi. La politica – è detto ancora – si prodighi per ottenere la deroga al divieto d'impianto di alberi di ulivo, viceversa i nostri agricoltori disobbediranno all'UE".

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