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Padre uccide i due figli a Umbertide: “Ho fatto quel che ci vuole”

Viene contestata la premeditazione a Mustapha Hajjaji, il marocchino arrestato per il duplice omicidio di Umbertide. Una premeditazione legata a una lettera trovata in casa nella quale lascerebbe trasparire la volontà di uccidere. Inoltre aveva portato delle lame da casa sua.
A cura di Susanna Picone
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Viene contestata la premeditazione a Mustapha Hajjaji, il marocchino arrestato per il duplice omicidio di Umbertide. Una premeditazione legata a una lettera trovata in casa nella quale lascerebbe trasparire la volontà di uccidere. Inoltre aveva portato delle lame da casa sua.

Martedì sera un duplice omicidio ha sconvolto la cittadina di Umbertide, nella provincia di Perugia, dove un padre ha sgozzato i suoi due figli di 8 e 12 anni e poi ha tentato a sua volta il suicidio. Ha raggiunto i bambini a casa della madre, da cui era separato da qualche tempo, e da lì ha telefonato alla donna dicendo che stava per suicidarsi. Nella casa teatro dell’orribile delitto Mustapha Hajjaji ha lasciato una lettera in arabo nella quale avrebbe detto “Ho fatto la cosa che ci vuole”. Una lettera che sarebbe la prova della sua volontà di uccidere. Da casa sua, inoltre, aveva portato con sé delle lame che gli sono state trovate in tasca oltre a quelle trovate sotto i corpi dei piccoli: quelle lame in più contribuiscono a costruire l’ipotesi della premeditazione. Nei confronti dell’uomo, ricoverato in ospedale ma non in pericolo di vita, il pm ha chiesto al gip la convalida del provvedimento restrittivo e l’emissione a suo carico di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

La moglie dell’omicida lo aveva già denunciato – La mamma dei bambini, che da Città di Castello era andata a vivere con i figli nella casa di Umbertide, già in passato aveva denunciato suo marito per una lite. Lei agli inquirenti ha detto che “veniva trattata come una schiava” ed era terrorizzata per il comportamento del marito. Inizialmente, in relazione alla religione della coppia, era emersa l’ipotesi di un delitto compiuto perché l’uomo non accettava che sua moglie non volesse indossare il velo islamico. Ipotesi che sarebbe però stata scartata nelle ultime ore. Gli stessi rappresentanti del centro culturale islamico di Umbertide hanno sottolineato che “nessuna religione giustifica un crimine simile”. Non è chiaro nemmeno se l’obiettivo dell’omicida fossero davvero i bambini o sua moglie che lo aveva lasciato.

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