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Bambini uccisi a Umbertide: in casa una scritta col sangue e una lettera in arabo

I due piccoli uccisi a coltellate e rinchiusi nel bagno, in casa una scritta realizzata col sangue dell’omicida e una lettera, ora al vaglio degli investigatori. Gli ultimi dettagli sul terribile omicidio di ieri sera nel perugino.
A cura di Susanna Picone
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I due piccoli uccisi a coltellate e rinchiusi nel bagno, in casa una scritta realizzata col sangue dell’omicida e una lettera, ora al vaglio degli investigatori. Gli ultimi dettagli sul terribile omicidio di ieri sera nel perugino.

Emergono, con le indagini che proseguono, dei dettagli inquietanti riguardo il duplice omicidio della scorsa notte a Umbertide, in provincia di Perugia. Un uomo di 44 anni, marocchino separato da qualche tempo dalla moglie 34enne, ha ucciso a coltellate i suoi due bambini di 8 e 12 anni. Sui corpi dei piccoli, trovati chiusi nel bagno dagli investigatori, un profondo taglio alla gola. Lo stesso omicida, Mustafà Hajjaji, ha tentato poi il suicidio ed è attualmente ricoverato e piantonato dalle forze dell’ordine all’ospedale di Città di Castello. E nella casa teatro del terribile delitto sono stati trovati dai carabinieri due elementi: una scritta in arabo realizzata col sangue e una lettera, sempre nella stessa lingua. Le avrebbe scritte l’omicida prima di compiere il suo terribile gesto.

Il materiale è ora al vaglio degli investigatori, i messaggi lasciati in casa devono ancora essere tradotti, l’ipotesi è che chiaramente facciano riferimento all’omicidio dei bambini. Il marocchino, presumibilmente dopo aver ucciso i suoi figli e prima di procurarsi le sue ferite, ha telefonato a sua moglie che stava lavorando in un ristorante di Città di Castello. A lei ha detto che stava per togliersi la vita: la donna ha avvertito i soccorsi ed è andata a casa del marito, non trovando nessuno. Poi, dall’esame delle celle telefoniche, i carabinieri hanno scoperto che l’uomo aveva chiamato dall’appartamento della donna a Umbertide. Arrivati lì il terribile scenario di morte. Da quanto si apprende, la coppia litigava spesso al punto tale che talvolta erano intervenuti anche i carabinieri che avevano denunciato il marocchino.

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