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Macao abbandona la Torre Galfa: nuova occupazione a Palazzo Citterio

Dopo giorni in via Galvani, sotto la Torre Galfa, circa 300 lavoratori dell’arte di Macao hanno occupato un nuovo palazzo milanese in via Brera, un edificio storico proprietà del Ministero dei Beni Culturali.
A cura di Susanna Picone
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Dopo giorni in via Galvani, sotto la Torre Galfa, circa 300 lavoratori dell’arte di Macao hanno occupato un nuovo palazzo milanese in via Brera, un edificio storico proprietà del Ministero dei Beni Culturali.

“Macao libera Palazzo Citterio”, è quanto fanno sapere i lavoratori dell’arte di Milano, che dopo giorni hanno abbandonato il presidio di Via Galvani, ai piedi della Torre Galfa, per cercare una nuova casa. Il collettivo Macao l’ha trovata in via Brera, nel Palazzo Citterio, numero civico 12. Si tratta di un edificio storico, proprietà del Ministero dei Beni Culturali che fa parte del progetto di riqualificazione del quartiere che prevede la creazione della “grande Brera”. Uno dei ragazzi di Macao ha spiegato che Palazzo Citterio sarebbe stato in realtà il primo obiettivo del collettivo che poi aveva deciso di scegliere la Torre Galfa  (sgomberata appunto martedì scorso) “per il valore simbolico e per la sua palese rappresentazione delle contraddizioni della città”.

Rifiutata l’offerta di Pisapia, Macao si è spostata verso un edificio del ministero – L’hanno scritto sulla loro pagina ufficiale Facebook, hanno invitato, come anche nei giorni scorsi, tutti a partecipare per fare il “nuovo Macao”. All’interno di Palazzo Citterio circa 300 “macachi” sono arrivati in metropolitana nel primo pomeriggio e sono entrati apparentemente senza forzare porte o finestre. Ora tocca a Macao rimettersi al lavoro e riformare i “tavoli” che avevano contraddistinto i giorni sotto la Torre Galfa.

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Il pensiero di Macao (e non solo) all’attentato di Brindisi – “Macao riapre uno spazio culturale in città perché crede fermamente che è con la cultura che ricostruiremo insieme questo paese ferito”, è il pensiero degli artisti di Macao che non hanno potuto non far riferimento, attraverso un comunicato stampa, all’attentato che stamane ha colpito una scuola di Brindisi e che ha ucciso una sedicenne. Insieme alle altre realtà del Paese simili a quella di Macao (Teatro Valle Occupato, Nuovo Cinema Palazzo di Roma, Teatro Garibaldi Aperto di Palermo e il Coppola di Catania) si legge che i lavoratori dell’arte condannano il gesto e si uniscono al dolore delle vittime di Brindisi. Lo stesso assessore comunale alla Cultura di Milano, Stefano Boeri, ha fatto sapere che i suoi pensieri oggi sono tutti per i ragazzi di Brindisi. L’ha scritto su facebook evitando di toccare la questione, almeno per il momento, della nuova occupazione del collettivo di Macao.

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