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Isis, fermato a Ravenna sospetto foreign fighter: è un 27enne tunisino

La Digos ha fermato uno straniero che era sotto controllo da tempo. E’ sospettato di essere un “foreign fighter” legato alle milizie dello Stato Islamico.
A cura di Biagio Chiariello
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Allarme terrorismo a Ravenna. Uno straniero, già controllato da tempo, sarebbe stato bloccato dalla Digos perché fortemente indiziato di essere un “foreign fighter“. Ora gli inquirenti stanno cercando di capire se L. N., 27enne di origini tunisine, stesse per arruolarsi nelle milizie dello Stato Islamico o se avesse avuto già un ruolo attivo nei conflitti in corso in Africa e Medio Oriente. Le forze dell’ordine negli ultimi mesi, dopo l’attacco terroristico a Charlie Hebdo e gli altri attentati sferrati a paesi che affacciano sul Mediterraneo (vedi quello al Museo del Bardo a Tunisi), aveva incrementato i controlli e inasprito gli interventi in tutto il territorio nazionale, per prevenire attacchi anche nel nostro paese.

 Il decreto Antiterrorismo

Che la realtà dei “foreign fighter”, i combattenti stranieri arruolati dalle milizie dei fondamentalisti islamici, preoccupa anche il nostro governo, lo si capisce dal decreto Antiterrorismo approvato un paio di settimane fa dal Senato che ha votato la fiducia posta dall’esecutivo. Tra le principali misure introdotte l’introduzione di pene detentive dai 5 agli 8 anni di reclusione per coloro che si arruolano per andare a combattere all’estero con i terroristi dell’Isis, nonché per chiunque organizzi, finanzi o propagandi viaggi finalizzati al terrorismo. Per essi scatta la custodia cautelare in carcere. Oltre ai foreign fighters, saranno puniti duramente anche i “lupi solitari”, coloro cioè che si addestrano da soli nel nostro Paese per colpire con atti terroristici nel territorio Italiano.

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