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Il PD pensa a primarie a doppio turno, Renzi attacca: “Un errore grave”

Prime indiscrezioni sulle regole per le primarie del centrosinistra che saranno votate dall’Assemblea di sabato 6 ottobre. Albo dei votanti, patto di coalizione e doppio turno. E Matteo Renzi non ci sta.
A cura di Redazione
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Renzi-adesso

Mentre mancano pochi giorni al 6 ottobre, con l'Assemblea nazionale del Partito Democratico chiamata a decidere sulla questione, cominciano a filtrare le prime indiscrezioni sulle modalità con le quali potrebbero andare al voto gli elettori del centrosinistra. Sembra infatti che, come riporta l'Adnkronos, l'assemblea sarà impegnata a votare una serie di punti vincolanti. In primo luogo la "norma transitoria dello Statuto che consente anche ad altri esponenti del Pd (oltre il segretario) di candidarsi", la cosiddetta delega di cui Renzi e gli altri esponenti democratici hanno bisogno per formalizzare la loro candidatura. In seconda battuta un "mandato" a Pierluigi Bersani per dar vita ad un patto di coalizione con le altre forze politiche che partecipano alle primarie (SEL e PSI), con l'esclusione però di Alleanza per l'Italia, che pure dovrebbe partecipare alla consultazione con Bruno Tabacci come candidato. Infine, si parla di un patto tra i candidati con la sottoscrizione di un impegno per sostenere alle politiche del 2013 il candidato che uscirà vincitore dalle primarie di coalizione.

Più complessa la questione delle modalità di voto, con la proposta di inserire il doppio turno che trova la forte contrarietà di Matteo Renzi:

Non capisco perchè non vadano bene le regole del passato, quelle che andavano bene quando hanno vinto Prodi, Veltroni, Bersani. Sono le stesse identiche regole che hanno visto la vittoria di Pisapia e di Vendola a livello locale, per dire […] Mi pare un errore inserire il ballottaggio (alle primarie chi arriva primo vince. Non è che dopo aver vinto, poi, c'è la gara di ritorno). Mi pare un errore grave immaginare un ballottaggio in cui possa votare solo chi ha votato al primo turno (e se la prima domenica ti ammali?)

Una posizione che trova l'appoggio di tanti militanti che in queste ore stanno bombardando la pagina facebook ufficiale del Partito Democratico, con giudizi durissime sull'eventualità di un cambio così radicale delle regole per la consultazione interna. "Perchè non chiedete l'esame del DNA per poter votare alle primarie manca solo quello ormai vero?", "Che pena che fate, doppio turno e registrazione. L'ultima bastonata alla democrazia", "E' scandaloso cambiare le regole delle primarie in corsa. Roba da dittatura! E' il sistema migliore per perdere elettorato (o meglio per non guadagnarne di nuovo)": si legge tra gli altri commenti. Insomma, in attesa di dati ufficiali e di proposte formali, non resta che la considerazione dell'ennesimo momento difficile per il segretario in carica Pierluigi Bersani e per il gruppo dirigente democratico.

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