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L'omicidio Meredith Kercher

Il fratello di Meredith Kercher: “Amanda Knox vada in prigione”

Lyle Kercher, fratello della studentessa inglese uccisa nel 2007 a Perugia, al Daily Mirror: “Non mi capacito del fatto che un criminale non sia dietro le sbarre”.
A cura di Susanna Picone
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Secondo i familiari di Meredith Kercher, la giovane inglese uccisa la notte tra il primo e il due novembre 2007 a Perugia, Amanda Knox dovrebbe andare in galera. In seguito alla decisione della Corte d’assise d’appello di Firenze, che ha nuovamente condannato la ragazza americana e il fidanzato dell’epoca Raffaele Sollecito, gli Stati Uniti dovrebbero essere coerenti e incarcerare la giovane. A dichiararlo è stato Lyle Kercher, il fratello di Mez. In un’intervista al Daily Mirror il fratello della vittima ha detto di non capacitarsi del fatto “che un criminale non sia dietro le sbarre”. A suo dire la Knox, che è stata condannata a 28 anni e 6 mesi dai giudici di Firenze, dovrebbe stare in custodia in America mentre l’Italia avvia il processo di estradizione.

Le parole del fratello di Mez – “Vediamo casi tutto il tempo in cui (gli Stati Uniti) cercano di estradare le persone, come Julian Assange ed Edward Snowden”, così il fratello di Meredith secondo il quale “gli americani non possono andare in giro dicendo una cosa e facendone un’altra”. Lyle Kercher ha anche dichiarato che non sarebbe sorpreso se gli Stati Uniti non concedessero alle autorità italiane l’estradizione di Amanda Knox. Da parte sua Amanda, poche ore dopo la sentenza di condanna, ha partecipato a una trasmissione televisiva americana durante la quale, in lacrime, ha parlato anche della famiglia della vittima di Perugia: a loro – ha detto Amanda – “auguro ogni bene”.

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