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Hannah, disabile e malata di cancro picchiata in aeroporto dagli agenti della sicurezza

Centomila dollari per danni fisici e psicologici: è la richiesta della famiglia di Hannah Cohen, una ragazza disabile e malata di tumore, nei confronti del personale dell’aeroporto di Memphis. Gli agenti di sicurezza sono accusati di aver aggredito la ragazza durante un controllo.
A cura di S. P.
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Hannah Cohen è una ragazza di diciotto anni che il 30 giugno di un anno fa si trovava a Memphis per un'ultima sessione di cure per il tumore al cervello da cui è afflitta dall'infanzia. La giovane, che è anche parzialmente sorda e cieca da un occhio a causa della malattia, ha denunciato di essere stata aggredita in aeroporto dagli agenti della sicurezza e per questo ha deciso di fare causa alla struttura. Accompagnata dalla madre Shirley, che si trovava in stampelle a causa di una gamba rotta, quel giorno ha passato il vaglio del metal detector da sola e per seconda. “Di solito la anticipo perché la gente e i rumori tendono a confonderla e a spaventarla”, ha spiegato la donna al Guardian. Al passaggio di Hannah, il dispositivo ha iniziato a suonare: “Indossavo una maglietta con delle borchie”, ha raccontato la giovane che avrebbe fatto notare il problema agli addetti alla sicurezza ma la donna predisposta alle perquisizioni femminili come risposta le avrebbe riso in faccia.

Da quel momento in poi le cose sono andate sempre peggio: “Io ho subito detto che era una paziente dell'ospedale e che poteva agitarsi facilmente e di agire con la massima delicatezza. Come risposta però hanno chiamato le guardie armate”, ha spiegato la mamma della ragazza la quale, spaventata, ha tentato di allontanare la sicurezza. Così le guardie l’avrebbero gettata al suolo facendole sbattere la testa sul pavimento e causandole diverse lacerazioni. “Poi l'hanno portata via”, ha ricordato ancora la madre che per rivedere la figlia 18enne ha dovuto aspettare 24 ore. Ora i Cohen vogliono fare causa all'aeroporto per danni fisici e psicologici chiedendo 100.000 dollari di risarcimento, una somma che la famiglia reputa “ragionevole”.

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