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Grecia, introdotta imposta straordinaria sulla casa: chi non paga, non ha energia elettrica

Drammatica la situazione in Grecia, dove il nuovo governo tecnocratico, con a capo Papademos, ha messo in atto l’imposta straordinaria sulla casa. La tassa si pagherà mediante la bolletta della fornitura elettrica: a chi non provvede al pagamento, sarà staccata la luce.
A cura di Daniela Caruso
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Proteste in Grecia

La situazione in Grecia viaggia su una drammatica linea di tensione: il governo tecnoctatico di Lucas Papademos sta già iniziando a far discutere, per le politiche di austerity messe in atto, riguardanti tutte quelle misure varate dal precedente governo con a capo Papandreou. I cittadini dimostrano, ogni giorno, la rabbia che nutrono nei confronti di un apparato politico che ha portato il Paese nel più profondo baratro. Le proteste che si sono verificate, in questi giorni, ad Atene hanno visto migliaia di manifestanti in piazza, i quali si sono scontrati con le forze dell’ordine, proprio davanti alla sede della Ppc, la principale azienda che dà energia elettrica alla Grecia.

Diversi gli arresti in città: dai semplici cittadini, fino ad esponenti dei diversi sindacati scesi in piazza. Nikos Fotopoulos, uno degli arrestati, afferma che le proteste andranno avanti e che non si faranno intimidire dall’azione repressiva della Polizia. La protesta, guidata dal sindacato dal sindacato di sinistra Genop, è insorta da quando è stata stabilita l’imposta straordinaria sulla casa, che va pagata direttamente sulla bolletta della luce. Chi non pagherà l’imposta, mediante il bollettino che comprende oltre la tassa anche i costi della fornitura elettrica, subirà lo slaccio della luce. L’imposta è calcolata sui metri quadri e sulla tipologia dell’immobile posseduto: chi non paga, dunque, non avrà più energia elettrica.

Una misura che va a colpire, soprattutto, la parte della popolazione più povera, composta da pensionati, disoccupati e i nuovi poveri, tra cui figurano, anche i dipendenti pubblici. L’imposta, confermata da Papademos, si aggiunge ad altre misure che hanno scatenato, ulteriormente, l’ira della cittadinanza: l’aumento dell’Iva, tasse sui redditi e imposte su beni di consumo, come la benzina, l’alcol e il tabacco. Il primo dicembre sarà messa in piedi una nuova manifestazione, alla quale aderiranno nuovamente i lavoratori de settore pubblico, accompagnati anche dai dipendenti del settore privato. Lo sciopero generale, così composto, mira a bloccare l’intero paese per evitare che tali misure siano messe in atto. La situazione economica greca peggiora di giorno in giorno. La Banca Centrale greca ha pubblicato un rapporto che mostra la drammatica situazione in cui versa la popolazione: mezzo milione di famiglie non ha reddito a causa degli elevati livelli di disoccupazione.

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