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Disastro aereo GermanWings, “Il copilota voleva distruggere l’aereo”

Questa l’ipotesi della procura francese: “Era vivo ai comandi fino all’impatto, non ha risposto alla radio e non ha allertato i soccorsi”.
A cura di Antonio Palma
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UPDATE Ore 22 – Gli inquirenti sono entrati nella casa di Lubitz a Montabaur e hanno portato via diverso materiale, che sarà utile alle indagini, tra cui un computer. Blindata dalla polizia, la casa del co-pilota della Germanwings ritenuto responsabile del disastro è assediata da diverse ore dai giornalisti. Gli inquirenti della procura di Duseseldorf hanno portato via due grandi sporte di plastica e una scatola di cartone.

UPDATE Ore 19.30 – Alitalia ripristina regola, mai meno di due in cabina. In seguito al disastro dell’aereo Germanwings  Alitalia ha fatto sapere di ripristinare la regola secondo cui nella cabina di pilotaggio debbano esserci sempre almeno due persone dell'equipaggio.

UPDATE: 15.05 – Lufthansa: "Tragedia imprevedibile". "Entrambi i piloti avevano superato tutti i test medici e psicologici, avevano fatto la scuola di pilotaggio a Brema e poi a Phoenix, in Arizona, il copilota ha cominciato la formazione nel 2008 e dopo ha avuto un periodo di sospensione di 11 mesi, nel 2013 è stato assunto da noi come primo ufficiale e ha cominciato a lavorare su questo tipo di velivolo", è quanto ha spiegato l'amministratore delegato di Deutsche Lufthansa, Carsten Spohr, dopo le ipotesi della Procura francese sulle responsabilità del copilota . "Abbiamo esaminato le sue capacità, le prestazioni di volo erano perfette, senza alcun problema", ha proseguito l'Ad di Lufthansa, aggiungendo: "Siamo veramente sconvolti, turbati, nemmeno nell'incubo più terribile potevamo immaginare quello che è successo"

UPDATE 14.50 – Il copilota dell'Airbus GermanWings accusato di aver deliberatamente fatto schiantare l'aereo è il 28enne tedesco Andreas Lubitz, originario di Montabaur, nell’ovest della Germania. Lubitz lavorava in Germanwings dal 2013 dopo essersi formato alla scuola piloti della Lufthansa, a Brema, e aveva ormai già collezionato 630 ore di volo. Secondo alcune informazioni il pilota, che aveva iniziato a volare fin da giovane, sembra vivesse ancora con i genitori ma era fidanzato e aveva anche un appartamento a Düsseldorf. Il copilota aveva ricevuto anche il Certificato di Eccellenza della FAA (la Federal Aviation Administration, l'organismo statunitense della sicurezza del volo) per aver superato, assieme a un gruppo scelto di altri piloti, alcuni severi test su standard medici e di formazione.

UPDATE 13.20 –  I passeggeri urlavano. "I passeggeri si sono resi conto di quanto accadeva solo pochi istanti prima dell'impatto", ha affermato il procuratore francese spiegando che nella registrazione della scatola nera "si sentono le urla dei passeggeri solo poco prima dell'impatto". Il magistrato ha spiegato che il copilota "Era vivo ai comandi fino all' impatto", ma anche dopo la perdita di quota, "nessun messaggio di allerta o mayday è stato ricevuto dai controllori aerei". Dalla cabina di pilotaggio "non è stata data risposta ai numerosi appelli lanciati dai controllori aerei" ha proseguito Robin, escludendo anche l'ipotesi di un malore del copilota: "Il respiro che si ascolta dalle registrazioni è quello di una persona normale". "Suicidio? Capisco questa domanda, ma ci si suicida da soli, non quando si ha la responsabilità della vita di 150 persone. Per questo non ho usato il termine di suicidio " ha affermato anocra il Procuratore francese rispondendo alle domanda dei giornalisti.

UPDATE 13.05 –  Il co-pilota dell'Airbus voleva distruggere l’aereo . È questa l'ipotesi degli inquirenti dopo aver analizzato le prime informazioni della scatola nera. "Il pilota ha azionato il bottone che comanda la perdita di quota e l’aereo in otto minuti è passato da circa 12mila a duemila metri di altitudine", hanno spiegato infatti gli inquirenti, aggiungendo: " L’intenzione probabilmente, era quella di distruggere l’aereo". Per il procuratore francese che indaga sul caso, Brice Robin, sicuramente non si è trattato di un atto terroristico. "Non c'è alcun elemento per fare questa ipotesi" ha dichiarato infatti in conferenza stampa il procuratore di Marsiglia. "Il copilota è di nazionalità tedesca e non è segnalato come possibile terrorista" ha sottolineato il pm, ribadendo però che in cabina c'è stata "la volontà deliberata" di far precipitare l'aereo. I motivi del gesto comunque sono totalmente ignoti. Dalle registrazioni delle scatola nera "si sentono i diversi appelli del comandante di bordo per consentire l’accesso alla cabina pilotaggio, ma non arriva nessuna risposta da parte del copilota" ha raccontato il procuratore, aggiungendo che "si sente il respiro umano all’interno della cabina fino all’impatto finale", ma nessuna parola da parte del copilota. L'uomo "si è rifiutato volontariamente di aprire la porta".

UDPATE –  Le Monde: "Copilota fuori dalla cabina" – Ad essere rimasto fuori dalla cabina di pilotaggio prima dello schianto è stato il copilota dell'Airbus Germanwings. Lo rivela il quotidiano francese Le Monde secondo il quale "è il comandante di bordo che si trovava nella cabina di pilotaggio e il copilota che si trovava all'esterno" e "prima di essere separati, i due uomini si esprimevano in tedesco". La notizia comunque per il momento ancora non è sta confermata ufficialmente dalle autorità francesi che indagano sul caso. Anche la Lufthansa, la compagnia aerea tedesca che controlla Germanwings, ha spiegato: "Non abbiamo alcuna informazione che possa confermare l'articolo del New York Times".

Uno dei due piloti dell'aereo Germanwings che si è schiantato in Francia con 150 persone a bordo sarebbe uscito dalla cabina di pilotaggio poco prima dell'incidente ma non sarebbe più riuscito a rientrare nonostante i tentativi di forzare la porta. È quanto rivela il New York Times che cita una fonte anonima coinvolta nelle indagini che afferma di basarsi sull'audio contenuto nella scatola nera del volo partito da Barcellona e diretto a Dusseldorf. "Si sente che sta tentando di buttare giù la porta" ha rivelato la stessa fonte, sottolineando che "ancora non si conosce il motivo per cui uno dei due era uscito, ma è certo che nella parte finale del volo l'altro pilota è da solo e non apre la porta". Secondo la fonte citata dal quotidiano Usa, dalla registrazione vocale emergerebbe un normale colloquio sereno tra i due piloti prima dell'incidente fino a quando però uno dei due lascia la cabina di pilotaggio per motivi non accertati e poi tenta di rientrarvi senza successo.

Le ipotesi sullo schianto

"L'uomo da fuori bussa piano alla porta" della cabina di pilotaggio, ma senza ricevere risposta, poi "colpisce la porta con più forza ma ancora nessuna risposta" racconta la fonte al Nyt, aggiungendo: "Non c'è mai una risposta. Alla fine si sente che sta tentando di buttare giù la porta". Se queste affermazioni dovessero risultare vere ci potrebbe essere un punto di svolta importante nelle indagini per stabilire la causa del disastro aereo che ha causato la morte di tutte le 150 persone a bordo dell'Airbus A320 Germanwings. Questo scenario potrebbe aprire la strada a diverse conclusioni, quella di un malore dell'altro pilota a bordo o un atto deliberato di terrorismo. Ipotesi finora non esclusa dalle autorità ma ritenuta altamente improbabile. Al momento comunque le autorità francesi non commentano le rivelazioni, limitandosi a riferire che la registrazione della scatola nera comprende voci e suoni all'interno della cabina di pilotaggio.

Le indagini proseguono

Le indagini sul disastro aereo intanto proseguono anche se poco è stato reso pubblico ufficialmente sui contenuti della scatola nera recuperata, sulle informazioni emerse e sull'audio in cabina. "Abbiamo estratto datti utilizzabili. È una buona notizia, una notizia confortante. Ora è troppo presto per trarre la minima conclusione su ciò che è successo. Bisognerà fare una lavoro dettagliato per capire i suoni e le voci di questa scheda. Un lavoro che durerà diverse settimane se non dei mesi", ha spiegato infatti uno dei responsabili delle indagini.

Identificazione delle vittime

Sul massiccio dei Trois-Eveches, sulle Alpi francesi, al confine con l'Italia, dove l'aereo si è schiantato, intanto proseguono anche le operazioni di recupero dei corpi delle 150 vittime. I primi corpi ritrovati sono stati evacuati con gli elicotteri nel tardo pomeriggio di ieri ma le operazioni sono riprese all'alba di oggi e proseguiranno ancora a lungo. Inizieranno sempre oggi anche le operazioni di identificazione delle vittime che sono state trasportate in Alta Provenza dove è previsto l'arrivo delle famiglie degli scomparsi. Sul posto sono già stati reclutati quaranta interpreti di tedesco e spagnolo, la lingua della maggior parte delle vittime, e quattro unità medico-psicologiche, due francesi, una tedesca e una spagnola. Il procuratore della Repubblica di Marsiglia, Brice Robin, ha fatto sapere che  "l'identificazione dei corpi richiederà diversi giorni".

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