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“Così Berlusconi mi ha sculacciata”

Repubblica riporta nuove intercettazioni depositate dalla Procura di Bari nel processo per la sanità pugliese. La showgirl Barbara Guerra illustra i particolari dei festini di Arcore e Villa Certosa all’imprenditore Gianpy Tarantini, accusato di sfruttamento della prostituzione e spaccio di coca.
A cura di Biagio Chiariello
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Nelle ultime settimane le vicende della sprecopoli laziale, tra toga party con ancelle e maiali e feste della cacca con mutande sporche e bigné dalla forma equivoca, avevano un po' spostato l'attenzione dagli avvenimenti di Casa Arcore che per mesi e mesi hanno catalizzato l'attenzione di media e opinione pubblica. Oggi, però, Repubblica (e chi se non altri) ci riporta con la mente a quei festini a base di vip e belle ragazze che avvenivano nelle residenze dell'ex premier Silvio Berlusconi. A pagina 9 troviamo, infatti, un articolo a firma di Carlo Bonini e Giuliano Foschini, con alcune nuove intercettazioni fresche fresche di deposito nel processo per la sanità pugliese in corso a Bari. Protagonisti principali sono l'imprenditore Gianpaolo Tarantini (G), accusato di sfruttamento della prostituzione e spaccio di coca, suo fratello Claudio (C) e la showgirl Barbara Guerra (B).

Non puoi capire la malavita! – Nella prima, Gianpy illustra la sua prima esperienza a Villa Certosa. E’ una notte che lo manda in Paradiso. Il mattino dopo ha urgenza di raccontare tutto al fratello:

G: «Eh, non puoi capire. Cioè, uno che lo racconta dice che non ci crede. E’ impossibile. La casa sono 100 ettari (…) c’erano 100, ma non i poliziotti, l’esercito proprio… Gente che girava con i motorini, sai tipo i film? Tipo quelli della malavita, con i motori da cross. Con i mitra e la pistola in mano per tutta la villa, per tutta l’isola (…) Ci hanno portato nell’anfiteatro dove stava lui e abbiamo preso l’aperitivo, io avanti abbracciato con lui. Cinquanta persone eravamo… Abbiamo fatto pure una cosa a piedi, tutti dietro, una specie di processione. A un certo punto sento un rumore strano. Fa lui: “Guarda, guarda, guardate”. Sento un rumore strano, ci indica una montagna».
C: «Il vulcano».

Il riferimento è al vulcano artificiale della villa di Silvio, una dei elementi di forza della "perla sarda del Cavaliere", come l'ha definita Libero, messa in vendita per 470 milioni di euro.

G: «Il vulcano! Che scende la lava…( pausa) Poi ce ne andiamo in un’altra zona, la zona delle giostre. Con la musica sparata sottofondo, quella del paese delle meraviglie. La giostra quella grande. Tipo quella che va Rebecca (la figlia di Tarantini, ndr) che gira con i cavalli. Arriva e fa: “Tutti sulle giostre, tutti sulle giostre!” Ci ha fatto salire sulle giostre. Sai, questo tratta tutti come degli schiavi (…) Poi entriamo in una specie di sala con un tavolo apparecchiato. Vabbè lui dice: “Vi dovete sedere così, tre donne e un uomo”. E’ malato. Io mi sono seduto di fronte a lui, accanto a me c’era Simona Ventura. Accanto a lui ci aveva cinque o sei donne (…) La gente cantava “Grazie Silvio, Silvio c’è, graaazie Silvioooo, Silvio c’è” (risata). E’ pazzo proprio. Ci sediamo, ci fa sedere e inizia a fare un discorso di ringraziamento delle donne. Sempre ste’ cazzo di donne. Sesso, sesso, donne, sesso, donne che rompeva i coglioni”.

Sesso, droga e rock ‘n roll. O quasi.

G: A un certo punto finiamo di mangiare e fa: ora dobbiamo fare una cosa. Noi uomini tutti seduti in fila e tutte le donne sul palco, a ballare per noi…e noi ce le vediamo (risata) siamo stati là, mbrijac a ciucc’ tutt (tutti completamente ubriachi, ndr)» (…)
C.: «Tu ci hai parlato?».
G.: «No… la malavita eh, non puoi capire proprio. Lui stava tutto di blu e con la giacca tiposmoking bianca, ma di una simpatia. E’ pazzo proprio, cioè, ma non egocentrico…».
C: «E’ malato eh?».
G: «È malato eh…è un dittatore proprio… »

In un'altra telefonata Tarantini parla con Barbara Guerra, ex concorrente della Fattoria 4, ex «schedi­na» della Domenica sportiva , ex valletta di Mammuccari,ex fidanzata di Mario Balotelli ed ex Olgettina Girls. Semmai ce ne fosse bisogno, dalle parole della ragazza si capisce cosa avveniva nelle "cene" organizzate dal Cav:

T: «Non puoi sembrare né una troietta né una ragazzina. Ti devi mettere un cappotto blu e un pantalone chiaro. Oppure un pantalone scuro e un cappotto scuro…».
B: «Mo' vedo, dai, mo' cerco in valigia».
T: «Mettiti dei fogli in mano, oppure sai che devi fare? Comprati Sole 24 Ore, Gazzettae Repubblica in mano e arriva con quelli…» (…)
B: «Ma un giorno solo stiamo via?».
T: «E che ne so, amo'. Con quello sai quando entri e non sai quando esci (…) Ma poi come si è comportato? Bene?».
B: «Con me? Sì, mi ha sculacciato un po' però…».

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