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Cacciatore muore dissanguato in mezzo ai boschi ucciso da un cinghiale inferocito

La vittima è un 62enne originario di Ancona Rolando Caimmi, ritrovato in mezzo ai boschi con una profonda ferita all’inguine che l’ha condotto a un rapido e mortale dissanguamento.
A cura di C. M.
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Cinghiale prima di sbuffare

E' stato trovato morto dissanguato dopo qualche ora dalla sua scomparsa, grazie all'allarme lanciato verso le 16 dai suoi compagni di caccia che hanno allertato in soccorsi non vedendolo più tornare. Una volta trovato,dopo circa un'ora e mezza di ricerche incessanti, però, Rolando Caimmi, 62enne cacciatore di cinghiali originario della provincia di Ancona, era ormai privo di vita, ucciso molto probabilmente, stando al tipo di ferite rinvenute, dall'attacco di un cinghiale.

L'uomo, che si trovava in una frequentatissima zona di caccia tra i boschi di Romita di Pianello di Cagli, provincia di Pesaro Urbino, è stato ritrovato con una profondissima ferita all'inguine che verosimilmente l'avrebbe condotto alla morte nel giro di poco tempo a causa del rapido dissanguamento. Non lontano dal corpo di Caimmi, in seguito è stato trovata anche la carcassa di un cinghiale morto e una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti che stanno indagando sul caso per stabilire le reali cause della morte dell'uomo è che Caimmi sia stato aggredito dall’animale mentre era in fuga dopo essere stato colpito da un altro cacciatore.

Dai primi rilievi effettuati dagli inquirenti, sembra che anche Caimmi abbia esploso un colpo di fucile, probabilmente per liberarsi dalla presa del cinghiale inferocito, o forse per richiamare l’attenzione dei compagni di caccia. Al momento le indagini proseguono.

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