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Bologna, mancano i prof di sostegno. Il preside: “Alunni disabili a casa”

La provocazione del dirigente scolastico a Casalecchio di Reno (Bologna) sta creando tensioni nelle famiglie. Nonostante l’anno scolastico sia cominciato da quasi un mese, mancano in organico 40 docenti, 30 dei quali sono insegnanti di sostegno.
A cura di Biagio Chiariello
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In un istituto del Bolognese – il tecnico commerciale Salvemini di Casalecchio di Reno, frequentato da 1.500 studenti – nonostante le lezioni siano iniziate da oltre venti giorni, mancano ancora una quarantina di insegnanti, di cui una trentina di sostegno Molti di loro, infatti, una volta firmato il contratto triennale, sono tornati nelle loro regioni in aspettativa o in malattia sperando di ottenere un incarico vicino a casa e lasciando di conseguenza le cattedre vuote.

Per questo motivo il dirigente scolastico, Carlo Braga, è stato costretto a chiedere alle famiglie di fare i turni, cioè di definire giorni ed orari in cui i ragazzi disabili possono partecipare alle lezioni scolastiche. La notizia viene riportata dal Quotidiano Nazionale. “Ai genitori ho descritto la situazione e l’impossibilità della scuola di fare fronte a questa emergenza. Da qui la richiesta alle famiglie che possono, di tenere a casa a turno i loro ragazzi. E’ un’iniziativa sofferta, ma come posso fare a distaccare trenta insegnanti curricolari da altrettante classi per dedicarli ai disabili? Appena l’ho fatto, e tanti professori hanno accettato con generosità, il sindacato ha manifestato la sua contrarietà… Ci abbiamo messo tutto l’impegno ma una situazione eccezionale richiede soluzioni eccezionali”, osserva il Dirigente Scolastico.

I genitori ovviamente non l’hanno presa bene: “Oggi sono andata a prendere mio figlio in anticipo e domani lo terrò a casa! Però il disagio è tanto – commenta un’altra mamma –. La gente che lavora come fa? I ragazzi poi sono destabilizzati, hanno bisogno di certezze, di un rapporto che dia loro sicurezza. E invece sono continuamente sballottati, e ora addirittura si scarica sui più deboli un deficit evidente della scuola”. “Mio figlio ha 14 anni, è in carrozzina, è fra quelli definiti di ‘gravità totale’. L’ho iscritto al Salvemini perché è una scuola-modello in questo ambito. Ha tanti progetti e noi lottiamo insieme al preside perché la cosa si risolva al più presto”, commenta un altro genitore che sabato mattina sarà all’incontro già fissato col direttore dell’ufficio scolastico provinciale bolognese Giovanni Schiavone.

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