Alcol: 8,5 milioni di italiani a rischio. Preoccupa il fenomeno del “binge drinking”

In Italia ci sono 8.5 milioni di persone che consumano alcol in maniera rischiosa per la propria salute: si tratta di ragazzini tra gli 11 e 17 anni, che in teoria non dovrebbero proprio consumare bevande alcoliche, di giovani di 18-24 anni con il fenomeno del “binge drinking”, le ingozzate di alcol, e gli anziani tra i 65 e 74 anni con un consumo giornaliero non moderato. E’ il dato che emerge dalla relazione del Ministero della Salute al Parlamento sull’alcol. Nell’ultimo decennio nel nostro Paese c’è stato un graduale cambiamento dei comportamenti di consumo di alcol. In qualche è stato abbandonato il modello ‘classico’ basato sul bere vino durante i pasti di ogni giorno, che comunque persiste tra adulti e anziani, mentre si consolida il consumo occasionale e fuori pasto.

Continua ad essere un vero e proprio problema il fenomeno del “binge drinking” soprattutto tra i più giovani: nel 2013 i binge drinkers sono stati il 6,3% della popolazione di 11 anni e più. Nel 2013 ha consumato almeno una bevanda alcolica il 63,9% degli italiani, pari a 34,6 milioni di persone, e il consumo fuori pasto ha riguardato 14 milioni di persone. I dati dell'Istituto Superiore di Sanità mostrano che nel 2013 il 15,7% dei maschi e il 6,9% delle femmine di età superiore a 11 anni ha dichiarato di aver bevuto in quantità superiori a quelle raccomandati.

Tuttavia il dicastero segnala una nota positiva: in Europa l’Italia è tra i paesi con i più bassi consumi. Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), aggiornati al 2010, il consumo medio pro capite di alcol puro nel Belpaese è stato di 6,10 litri nella popolazione al di sopra dei 15 anni, valore vicino a quello raccomandato dall’Oms in Europa per il 2015, che è di 6 litri l’anno.