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Yara, i legali di Bossetti non fanno ricorso: “Ci difenderemo in Aula”

I legali del muratore accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio non hanno presentato ricorso al Tribunale del Riesame: “In dibattimento daremo le spiegazioni alternative date dal nostro assistito”.
A cura di Antonio Palma
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Il leali di Massimo Giuseppe Bossetti, l’uomo accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio, non hanno presentato ricorso al Tribunale del Riesame.  La loro decisione, come hanno spiegato, è una scelta difensiva. In pratica i legali vogliono concentrarsi sullo studio dell’inchiesta della Procura di Bergamo che da tempo sta lavorando al caso per scoprire l’assassino della 13enne di Brembate di Sopra. “Abbiamo voluto chiudere questa partita e andare oltre” hanno infatti spiegato i due avvocati, Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni. I legali di Bossetti  però hanno voluto precisare che non hanno alcun dubbio sull’innocenza del loro assistito.  “Avevo detto che ero convinto della sua innocenza e ne sono sempre più convinta” ha dichiarato infatti l'avvocato Silvia Gazzetti, sottolineando: “Abbiamo scelto di non prendere alcuna scorciatoia  ma di dimostrare in dibattimento quelle che sono le spiegazioni alternative date dal nostro assistito”.

I legali  di Bossetti si concentrano sulla strategia difensiva

I due in pratica sono convinti che in questo momento bisogna concentrarsi sulla strategia difensiva per poter dimostrare in aula l’innocenza del mutatore accusato dell’omicidio della 13enne, forse anche perché sembra sempre più probabile che il pm Letizia Ruggeri voglia chiedere il giudizio immediato per Bossetti. Molto probabilmente stanno cercando di capire oltre al Dna quali sono gli altri elementi che rendono così certi gli inquirenti di aver trovato la soluzione al caso. I due legali del muratore all'uscita della Procura, comunque non hanno voluto dare molti dettagli sulla loro strategia difensiva, né hanno voluto dire se chiederanno di ripetere l'esame del Dna. Gli avvocati hanno spiegato solo che valuteranno ogni possibilità perché “riteniamo che le prove debbano essere raccolte in contraddittorio”. Molto probabile dunque che sia valutato anche la possibilità di nominare altri consulenti di parte.

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