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Vertice Conte-Salvini sui migranti: il governo non vuole più sbarchi in Italia

Al prossimo vertice di Innsbruck il governo italiano parlerà “con una sola voce” e presenterà una serie di richieste: no ai movimenti secondari, insistere sul rafforzamento della protezione delle frontiere esterne e per un serio ricollocamento europeo dei richiedenti asilo, sì al sostegno alla Libia e a un ripensamento sulle varie missioni europee in particolare sulla parte che prevede che chi viene salvato sia portato automaticamente in Italia.
A cura di Charlotte Matteini
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Nella giornata di dopodomani, mercoledì 11 luglio, il ministro dell'Interno Matteo Salvini incontrerà il presidente del Consiglio Giuseppe Conte per discutere di politiche migratorie in preparazione del vertice di Innsbruck che avrà luogo proprio a metà settimana, l'undici e il 12 luglio. Nella giornata di domani, invece, è previsto un incontro tecnico di preparazione sull'immigrazione e tutti questi appuntamenti mirano a costruire una strategia comune sui migranti da presentare al vertice di Innsbruck che si svolgerà tra i ministri dell'Interno di Italia, Austria e Germania. Secondo quanto si apprende da fonti governative, l'esecutivo Conte è intenzionato a presentare una serie di richieste: no ai movimenti secondari, insistere sul rafforzamento della protezione delle frontiere esterne e per un serio ricollocamento europeo dei richiedenti asilo, sì al sostegno alla Libia e a un ripensamento sulle varie missioni europee in particolare sulla parte che prevede che chi viene salvato sia portato automaticamente in Italia.

Nel corso del vertice di oggi a Palazzo Chigi, a quanto si apprende, è stato affrontato l'obiettivo di presentarsi, il prossimo 11 luglio a Innsbruck, con una linea comune e dunque il governo italiano al vertice in Austria parlerà con una sola voce, nessun tipo di voce contraria sarà ammessa. La riunione di oggi, sottolineano le stesse fonti governative, è stata giudicata positiva e costruttiva: in Europa l'Italia torna ad essere protagonista. In sostanza, dunque, come allo scorso Consiglio Europeo, il governo italiano mira a ottenere una qualche concessione che possa ridurre il peso della pressione migratoria addossato sulle spalle dell'Italia ma non è detto che il Belpaese riesca a ottenere davvero qualcosa di concreto, così com'è avvenuto solo poche settimane fa in Europa.

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