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Vatileaks 2, chieste condanne di Chaouqui, Balda, Maio e Nuzzi. Assoluzione per Fittipaldi

Chiesti tre anni e nove mesi per Francesca Immacolata Chaouqui; tre anni e un mese per mons. Balda. E ancora un anno e un mese per Nicola Maio e un anno per il giornalista Gianluigi Nuzzi.
A cura di Susanna Picone
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Oggi nell'aula del Tribunale vaticano è iniziata la fase finale del processo Vatileaks 2 sulla divulgazione dei documenti riservati della Santa Sede. L’udienza è stata dedicata alle requisitorie dei promotori di giustizia Gian Pietro Milano e Roberto Zannotti. Cinque gli imputati: monsignor Vallejo Balda, Francesca Immacolata Chaouqui, ex componenti della Commissione Cosea sulle finanze vaticane, il loro ex collaboratore Nicola Maio e i due giornalisti Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi, autori dei libri “Via Crucis” e “Avarizia”. I promotori di giustizia hanno chiesto la condanna di monsignor Balda, di Chaouqui, di Maio e di Nuzzi. Hanno invece chiesto l'assoluzione per insufficienza di prove per l'altro giornalista imputato, Fittipaldi. Lo stesso Nuzzi ha twittato le richieste del pubblico ministero vaticano: un anno per lui per concorso morale e assoluzione per il collega.

Chaouqui: "Ho paura" – Queste le pene chieste per gli altri imputati: tre anni e un mese per Balda; tre anni e nove mesi per Chaouqui; un anno e un mese per Maio. Questa mattina Francesca Chaouqui si era presentata in aula col figlio nato a giugno: “Aver portato mio figlio con me in tribunale – ha spiegato – non è una provocazione, ho necessità di allattarlo ogni tre ore ma in ogni caso lui è il protagonista fin dal primo giorno di questa vicenda in quanto si è voluto agire contro una donna incinta”. Su Facebook aveva inoltre scritto di aver paura: “Diranno di me tutto il male, diranno che ho tradito il Papa. E avrei dato la vita per lui. Diranno parole di odio, chiederanno che sia condannata senza prove per un reato che non ho mai commesso. Ascolterò in silenzio, con Pietro Elijah Antonio tra le braccia. Lo porto con me perché questo processo è stato anche il suo calvario. Viene perché un giorno lotti anche lui per quella chiesa che giudica sua madre e che segnerà il suo destino con la mia condanna”. “Vorrei potervi dire che non ho paura – così ancora Chaouqui – Ma non è vero. Ho paura come mai prima. Paura perché non è stata una battaglia ad armi pari. Domani parla il mio avvocato, unica e ultima speranza se non giustizia di verità”. Le prossime udienze del processo Vatileaks 2 sono fissate per domani e mercoledì quando dovrebbe esserci la sentenza.

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