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Trento: Sofia morta di malaria a 4 anni. I periti: “Bimba contagiata in ospedale”

Dopo la relazione dell’Istituto Superiore di Sanità anche i periti veronesi nominati dalla Procura della Repubblica di Trento avrebbero confermato che il contagio della piccola sarebbe avvenuto al Santa Chiara.
A cura di Biagio Chiariello
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Sofia Zago, la bimba trentina di quattro anni di Piedicastello morta per malaria il 4 settembre scorso, agli Spedali Riuniti di Brescia, è stata contagiata durante il ricovero all'ospedale Santa Chiara di Trento. Dopo la relazione dell'Istituto Superiore di Sanità, che aveva dichiarato che il contagio della piccola era avvenuto tra il 16 e 21 agosto nel reparto di pediatria del nosocomio trentino, ora è arrivata la conferma dalle indagini condotte dai periti veronesi nominati dalla Procura della Repubblica di Trento, la cui relazione è finita nelle scorse ore sul tavolo del procuratore capo Marco Gallina.

“A conclusione della prima fase del lavoro svolto dal gruppo interno, incaricato della verifica dei protocolli operativi di gestione delle malattie infettive in Apss – riferisce l'Azienda provinciale dei servizi sanitari del Trentino – l'Azienda ha trasmesso alla Procura di Trento la relazione della commissione quale contributo alla vicenda legata alla morte della piccola Sofia”. La commissione, presieduta dal professor Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto nazionale delle malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma e composta dai medici dell'Apss Eugenio Gabardi, Fabio Cembrani, Luca Fabbri e Camilla Mattiuzzi, “ha condotto le indagini interne vagliando le procedure aziendali anche alla luce della più recente letteratura scientifica e ha prodotto una relazione”, viene riferito.

La bimba originaria di Piedicastello, era entrata al Santa Chiara con una forte febbre ed era stata trasferita poi d'urgenza agli Spedali Civili di Brescia. Qui, nonostante i disperati tentativi dei medici, era deceduta. Nei giorni del ricovero di Sofia a Trento, in una stanza diversa da quella della giovanissima vittima erano ricoverate anche due bambine, reduci da un viaggio in Burkina Faso, la loro terra d'origine seppur da anni residenti in Trentino. Le due piccole erano affette da malaria. Il ceppo di malaria che ha ucciso Sofia, il Plasmodium Falciparum, era lo stesso che aveva colpito le due bambine. L'Istituto Superiore di Sanità nella relazione di alcune settimane fa aveva già anticipato che l'infezione non era stata trasmessa direttamente dalla zanzara ma da un "errore umano impercettibile".

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