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Trapani, fermata anche l’amante del marito. Maria uccisa con 10 colpi al capo

Dopo la versione di Savalli che ha accusato a sua volta l’amante, anche quest’ultima è stata fermata per concorso in omicidio. L’autopsia, intanto, prova a dire la verità sulle cause della morte di Maria Anastasi.
A cura di Susanna Picone
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Dopo la versione di Savalli che ha accusato a sua volta l’amante, anche quest’ultima è stata fermata per concorso in omicidio. L’autopsia, intanto, prova a dire la verità sulle cause della morte di Maria Anastasi.

Salvatore Savalli e Giovanna Purpura, rispettivamente marito ed amante di lui di Maria Anastasi, la donna incinta uccisa e bruciata nelle campagne di Trapani, sono stati fermati dai carabinieri e accusati dell’omicidio della 39enne madre già di tre figli. L’arresto di Savalli è stato convalidato ieri, per lui l’accusa è di omicidio premeditato con l’aggravante della crudeltà, lei è ora in stato di fermo per concorso in omicidio. Il provvedimento per l’amante dell’uomo, che inizialmente aveva fornito una versione dei fatti che incastrava Savalli, arriva dopo il lungo interrogatorio di ieri protrattosi per tutta la giornata e per le dichiarazioni dell’uomo che si è detto estraneo all’omicidio ed ha accusato proprio la sua amante di aver ucciso la madre dei suoi figli.

La versione di Savalli che incastra l’amante, i due si accusano a vicenda – Savalli ha detto agli investigatori di aver accompagnato mercoledì le “sue” due donne per un chiarimento, di essersi allontanato e di aver sentito dopo un po’ delle urla provenire dal luogo in cui si trovavano. In quel momento avrebbe visto Giovanna Purpura colpire alla testa Maria Anastasi: ha anche detto di aver provato ad intervenire ma senza successo. La sua amante, nel racconto dell’uomo, dopo aver ucciso a colpi di piccone la moglie, avrebbe preso la tanica di benzina, l’avrebbe cosparsa sul suo corpo e le avrebbe dato fuoco.

Maria era morta quando il suo corpo è stato bruciato – In seguito alle terribili dichiarazioni la Purpura è stata nuovamente interrogata dai magistrati che questa mattina all’alba hanno optato anche per il suo fermo. Intanto ieri, sul cadavere della donna brutalmente uccisa, è stata effettuata l’autopsia che doveva chiarire se Maria era già morta quando è stata crudelmente data alle fiamme: secondo quanto si apprende la sua morte dovrebbe essere giunta a causa dei numerosi colpi alla testa. Almeno 8-10 picconate che le hanno fratturato il cranio. Una morte, dunque, che sarebbe arrivata prima delle fiamme.

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