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Torino, maestra arrestata per maltrattamenti: “Bimbi costretti a pulire la pipì a terra”

A Torino una maestra di quarantacinque anni che prestava servizio alla “Leone Sinigaglia” di corso Sebastopoli è finita agli arresti domiciliari per maltrattamenti sui bambini. A quanto emerso, l’insegnante intimava ai piccoli alunni di non riferire nulla a casa prospettando loro “gravi conseguenze”.
A cura di Susanna Picone
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L’ennesimo caso di maltrattamenti su bambini arriva da Torino, dove è stata arrestata una maestra di una scuola elementare. La donna, di quarantacinque anni, prestava servizio alla “Leone Sinigaglia” di corso Sebastopoli. Attualmente è agli arresti domiciliari per maltrattamenti sui bambini. A eseguire il provvedimento è stata la polizia municipale. Secondo quanto accertato nel corso delle indagini, la maestra intimava ai piccoli alunni di non riferire nulla a casa prospettando loro “gravi conseguenze”. L'indagine che ha portato all’arresto dell’insegnante ha preso le mosse lo scorso autunno. I genitori dei bambini che frequentavano quella scuola hanno raccontato i maltrattamenti patiti dai figli e le conseguenze sul loro stato d'animo. I bambini avevano incubi, pativano episodi di incontinenza notturna e si rifiutavano, piangendo, di andare a scuola nelle giornate in cui sapevano che avrebbero incontrato quella maestra. Secondo le testimonianze raccolte dalla polizia municipale è anche capitato che la maestra impediva ai bambini di andare in bagno e per questo i piccoli restavano bagnati in classe. In un'occasione i bimbi sarebbero stati costretti, tra le lacrime, a pulire sommariamente il pavimento con la carta igienica.

Il padre di una bimba: "Ci avevano promesso che l'avrebbero allontanata" – “Per rimproverare i bambini la maestra era solita scagliare i portapenne o strapparli. A mia figlia è capitato di essere stata costretta ad andare in un bagno molto sporco, uno dei pochi agibili, perché non voleva utilizzare il bagno turco. I nostri figli erano spaventati. In due hanno dovuto cambiare scuola”, la testimonianza del padre di una delle bambine che frequenta la scuola di Torino dove insegnava la maestra finita ai domiciliari per maltrattamenti. Il genitore ha raccontato di avere segnalato i comportamenti “piuttosto originali” dell'insegnante, insieme ad altri quattro genitori, già lo scorso ottobre. “Una vice dirigente – ha detto – ci promise che la maestra non avrebbe più messo piede nella classe dei nostri bambini. Ma poi, a marzo, con la scusa della carenza di organico, è tornata”.

La maestra scriveva su Facebook: "Persone ignobili mi descrivono come un mostro"

"È l'ultimo tentativo disperato per difendermi da delle persone ignobili che mi stanno calunniando e descrivendo come un mostro, una delinquente priva di scrupoli e stanno cercando di rovinarmi la vita": a scrivere queste parole su Facebook, nel 2018, la maestra torinese ora portata agli arresti domiciliari per maltrattamenti sui bambini. Un post seguito dalla pubblicazione di alcune lettere di ringraziamento dei suoi alunni: "Dopo anni passati a cercare il bene anche a costo di pagarne le conseguenze con una bassa popolarità – scriveva – mi trovo davanti a delle calunnie a cui non riesco a fare fronte e nessuno riesce ad aiutarmi. Per questo, anche se il bene si fa in silenzio, dopo anni di sofferenza, ho deciso di pubblicare ciò che sono, che quasi sicuramente non servirà, ma non posso aspettare di morire schiacciata dalla sofferenza e dalla cattiveria della calunnia".

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