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Thailandia, si apre una speranza per i ragazzi nella grotta: “Condizioni perfette per uscire”

Nei prossimi 3-4 giorni ci potrebbero essere “le condizioni perfette” per permettere ai ragazzi intrappolati in una grotta di Thailandia di lasciare la caverna. Rimane alto il rischio di forti piogge monsoniche che potrebbero innalzare il livello dell’acqua: secondo il capo della missione di salvataggio, però, il meteo e l’acqua dovrebbero aiutare nei prossimi giorni.
A cura di Stefano Rizzuti
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Nei prossimi giorni ci saranno “le condizioni perfette” per evacuare i ragazzi bloccati nella grotta in Thailandia. Una situazione che dovrebbe durare per “3-4 giorni”, secondo quanto fatto sapere dal capo della missione di salvataggio, Narongsak Osottanakorn. Permane comunque, la minaccia di ulteriori piogge monsoniche che già nel pomeriggio di oggi hanno interessato la zona. I dodici baby calciatori e il loro allenatore sono bloccati nella grotta dal 23 giugno e in questi giorni si sta cercando di trovare un modo per riuscire a evacuarli, dopo che i soccorritori li hanno raggiunti. “Dobbiamo prendere una decisione su cosa fare”, afferma ancora Osottanakorn, pur sapendo che il problema maggiore permane e riguarda le riserve di ossigeno che potrebbero presto iniziare a scarseggiare. Ma per i prossimi giorni la situazione viene definita “perfetta” sia dal punto di vista del meteo che dell’acqua, nonché della salute dei giovani.

I ragazzi non sono ancora in grado di effettuare le immersioni di cui avrebbero bisogno per uscire dal tunnel. Sono previste, per i prossimi giorni, nuove piogge torrenziali e al momento non sono state trovate altre soluzioni per lasciare la grotta, al di fuori delle immersioni. I ragazzi si riforniscono di ossigeno attraverso un tubo. Al momento sembra comunque difficile pensare all’immersione per i ragazzi, almeno secondo quanto detto dal governatore locale Narongsak Osatanakorn: il rischio è altissimo in quanto si tratta di un lungo tragitto di cunicoli, alcuni bui e sott’acqua. Una operazione ritenuta quindi “non praticabile” almeno per questo momento in cui i ragazzi non hanno ancora imparato a immergersi.

Il percorso viene ritenuto pericoloso, anche per chi ha più esperienza. Lo dimostra anche il fatto che negli scorsi giorni un sommozzatore è morto nel tunnel a causa della carenza d’ossigeno. Ma nuove forti piogge, con conseguenti allagamenti, potrebbe far accelerare le operazioni.

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