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Terremoto L’Aquila: confermata assoluzione per Commissione Grandi Rischi

I sei erano accusati di omicidio colposo. Furono condannati in primo grado e assolti in appello.
A cura di Davide Falcioni
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La quarta sezione penale della Cassazione ha confermato l'assoluzione per i sei membri della Commissione Grandi Rischi, composta dagli esperti che il 31 marzo del 2009 si erano riuniti a L'Aquila. Il team era stato convocato per valutare i pericoli di un imminente terremoto in Abruzzo ma ritenne di dover rassicurare la popolazione. Pochi giorni più tardi, il 6 aprile, un sisma provocò la morte di 309 persone. La decisione è arrivata dopo dieci ore di camera di Consiglio.

La Cassazione, in particolare, era chiamata a confermare o meno l'assoluzione in secondo grado per i sei componenti della Commissione Grandi Rischi: Franco Barberi (presidente vicario della Commissione Grandi Rischi dell'epoca), Gian Michele Calvi (numero uno di Eucentre e responsabile del progetto Case), Enzo Boschi (in quel periodo presidente dell'Ingv), Mauro Dolce (direttore dell'ufficio rischio sismico di Protezione civile), Giulio Selvaggi (a capo del Centro nazionale terremoti) e Claudio Eva (ordinario di fisica all'Università di Genova). Condannato, invece, Bernardo De Bernardinis, nella primavera del 2009 capo del settore tecnico del dipartimento di Protezione Civile, che ha effettivamente rassicurato i cittadini abruzzesi dicendo: "Non c'è un pericolo (…) anzi è una situazione favorevole perché c'è uno scarico di energia continuo". De Bernardinis è stato condannato a due anni, perché le sue frasi esprimevano "concetti scientificamente errati e certamente rassicuranti" e "tale condotta viola i canoni di diligenza e prudenza".

I sei componenti della commissione furono assolti in appello, così come sempre in appello De Bernardinis fu condannato. Così i giudici motivarono la diversa sentenza: "L'istruttoria non ha consentito di raggiungere un sicuro convincimento di responsabilità in ordine alla stessa sussistenza del fatto contestato, condotta esente da colpa con riferimento alla ‘valutazione' e insussistente con riferimento alla condotta di ‘informazione'".

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