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Taglio vitalizi, Maria Elisabetta Alberti Casellati: “Non mi sottraggo, ma serve un provvedimento inappuntabile”

Per la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, sulla questione del taglio dei vitalizi degli ex parlamentari, occorre “un provvedimento tecnico-giuridico inappuntabile”. Tanto più che, anche se alla Camera si è già deliberato, “non c’è nessun problema per le tempistiche” in quanto la delibera “entra in vigore dal 2019”.
A cura di Giorgio Tabani
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"Per quanto riguarda il contenimento dei costi della politica, è evidente che il dibattito non si esaurisce certo con i vitalizi degli ex parlamentari. Tema rispetto al quale non mi sono mai sottratta, convinta che serva un provvedimento tecnico-giuridico inappuntabile". A dirlo è la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati alla cerimonia del Ventaglio. "Ho auspicato una collaborazione con la Camera, le cose sono andate parzialmente in un altro modo. Il Senato ha deciso di acquisire qualificati pareri" sulla questione.

A Palazzo Madama la Casellati vuole procedere con cautela, pur assicurando che “non c’è nessun problema per le tempistiche previste, tanto più che il provvedimento della Camera entra in vigore a gennaio 2019. Il Senato deciderà con la dovuta attenzione. Non c’è nessuna preclusione, nessun atteggiamento dilatorio, nessuna difesa di privilegi ma il bisogno di procedere con il rigoroso metodo di Einaudi ‘conoscere per deliberare'”.  Sui costi della politica, la Casellati richiama anche il recente caso del deputato assenteista del Movimento 5 Stelle Andrea Mura: “Quando non si è presenti in Aula o in commissione deve esserci una sensibile diminuzione degli emolumenti. È un principio di giustizia e meritocrazia in linea con la funzione di rappresentanza".

Il taglio dei vitalizi alla Camera

Il presidente della Camera Roberto Fico ha fatto approvare il taglio dei vitalizi il 12 luglio, con una delibera dell’ufficio di presidenza, il vertice amministrativo della Camera che ha fra i suoi compiti quello di occuparsi della "condizione dei deputati (indennità, competenze, ecc..)". La nuova misura prevede che i vitalizi calcolati con il metodo retributivo (ossia parametrati all’ultimo stipendio ricevuto) siano ricalcolati con un metodo, il contributivo, che prevede che l’assegno sia proporzionato ai contributi effettivamente versati durante il mandato parlamentare. "Il Senato farà le sue valutazioni e andrà avanti e arriverà a una conclusione simile", aveva detto Fico. La scorsa settimana Laura Bottici, questore per il M5S al Senato, aveva scritto alla Casellati dicendo: "Non ci sono scuse: il testo della Camera può essere votato così com'è anche al Senato". Il principale dubbio della presidente del Senato e di Forza Italia, il suo partito di provenienza, ma anche del Partito Democratico, è sullo strumento scelto per effettuare il ricalcolo. La Casellati all'epoca aveva dichiarato che era opportuno capire "se la competenza sia davvero degli uffici di presidenza. O se una regolamentazione spetti a una norma ordinaria".

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