Svolta nelle indagini sul 19enne ucciso a Orune: indagati 2 giovani

È arrivata la svolta nell’inchiesta sul delitto di Orune, dove l’8 maggio scorso un ragazzo di 19 anni, Gianluca Monni, è stato ucciso a fucilate mentre aspettava al mattino il pullman per andare a scuola. Oltre un mese dopo l’omicidio risultano ufficialmente indagati due ragazzi. Si tratta, da quanto si apprende, di un 17enne di Nule e di un suo cugino di 24 anni che vive in un'abitazione rurale nelle campagne di Ozieri. Nelle loro case i carabinieri hanno sequestrato computer e materiale informatico su disposizione delle Procure di Nuoro e dei Minori di Sassari. Come scrive La Nuova Sardegna, che la svolta sul delitto di Orune fosse imminente lo si era intuito già qualche giorno fa quando i militari avevano controllato alcune case nella zona di Pattada di proprietà dei familiari degli indagati. C’è da dire che da subito le indagini dei carabinieri si sono concentrate su Nule e Orune.

Il delitto di Gianluca Monni e la scomparsa di Stefano Masala – Dalla zona di Nule proveniva un gruppo di giovani con cui Gianluca Monni e altri ragazzi di Orune avevano avuto una discussione durante una festa in paese mesi prima del delitto. Si è parlato di qualche bicchiere di troppo, di insulti e apprezzamenti eccessivi per la fidanzata di Gianluca Monni che avrebbe reagito e che venne minacciato con una pistola da un minorenne di Nule. Lo studente e i suoi amici riuscirono però a disarmarlo. Questo potrebbe aver portato al delitto dell’8 maggio. Nei giorni successivi alla morte di Gianluca Monni si è parlato anche di un possibile legame con la scomparsa di un altro giovane, il 28enne di Nule Stefano Masala, di cui nessuno ha avuto più notizie dal giorno precedente l’assassinio. Per gli inquirenti la scomparsa di Masala, la cui auto è stata ritrovata bruciata qualche ora dopo il delitto di Orune e che probabilmente era stata usata dagli assassini del 19enne, potrebbe essere legata all’esecuzione di Gianluca Monni.