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Strage di capodogli in Sicilia, quarto esemplare trovato morto in pochi giorni

L’ultimo terribile ritrovamento arriva da Favignana, nell’arcipelago delle Egadi, dove l’esemplare è stato rinvenuto in mare nei pressi dell’Area marina protetta. Si tratta di un giovane esemplare lungo circa 7 metri in avanzato stato di decomposizione. È il quarto caso in pochi giorni lungo le coste della Sicilia.
A cura di Antonio Palma
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È allarme per la sorte dei capodogli che vivono nelle acque siciliane. In appena pochi giorni, infatti, ben quattro esemplari di questo cetaceo sono stati ritrovati morti in mare o spiaggiati lungo le coste dell'Isola. Dopo i casi scoperti nei giorni scorsi a Cefalù, a Palermo e nel Messinese, l'ultimo terribile ritrovamento arriva da Favignana, nell'arcipelago delle Egadi, dove l'esemplare è stato rinvenuto in mare aperto, al largo del Faraglione di Favignana. Il capodoglio, un giovane esemplare lungo circa 7 metri, galleggiava a pelo d'acqua nei pressi dell’Area marina protetta delle Egadi. A scoprirlo e a lanciare l'allarme sono stati gli stessi addetti della riserva naturale marina mentre erano su un gommone per un'attività di monitoraggio in mare. “Abbiamo segnalato il ritrovamento alla Capitaneria di porto, è in una zona in cui transitano gli aliscafi”, hanno spiegato dall’Area marina

L'animale probabilmente era morto già da giorni visto che era in avanzato stato di decomposizione ma il suo ritrovamento, avvenuto per scherzo del destino proprio nella Giornata Internazionale della Biodiversità, ora getta una luce cupa sulla vita marina di questi cetacei nell'area.  Anche se negli altri casi  gli esemplari sono stati rinvenuti spiaggiati lungo la costa nord della Sicilia, infatti, trattandosi tutti di individui giovani, il sospetto è che le morti possano essere collegate tra di loro. Gli esperti infatti sospettano che ci sia un’epidemia che sta colpendo i capodogli nel mare siciliano.

Anche se le cause esatte dei decessi degli animali al momento restano ignote, "trattandosi tutti di individui giovani, è verosimile pensare a cause non naturali, come nel caso dell’esemplare spiaggiatosi vicino a Cefalù, nel quale sono stati trovati 10 chilogrammi di plastica nello stomaco" sottolineano dall’Area marina protetta delle Egadi, esortando: "Siamo parte dell'ecosistema, piccoli nostri gesti quotidiani possono cambiare le cose. Facciamolo per il mare, facciamolo per Noi".

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