Quale isola ha introdotto il limite giornaliero di turisti e una nuova tassa

In Spagna l'overtourism è un tema molto sentito. I cittadini sono stanchi del sovraffollamento di alcune aree, che rende impossibile la vita ai residenti e che, nello stesso tempo, ha un impatto negativo sul territorio in termini di sfruttamento dell'ambiente e di risorse naturali. Le persone del posto stanno affrontando problemi come l'aumento ingiustificato dei costi degli alloggi, il degrado ambientale, la scarsità d'acqua. E la situazione rischia di peggiorare visto che, secondo le previsioni, la Spagna è destinata a diventare la destinazione più visitata al mondo entro i prossimi 15 anni. Sono state introdotte in questi mesi diverse misure, sulla scia delle proteste che si sono susseguite nel Paese. A Las Palmas de Gran Canaria, una delle mete più gettonate tra i vacanzieri di tutto il mondo, l'anno scorso in migliaia sono scesi in piazza per protestare. I manifestanti hanno chiesto misure immediate e tutele che potessero contenere l'impoverimento del territorio, dargli nuova linfa, evitando di generare malcontento nelle persone del posto, stanche della situazione. Le isole Canarie, infatti, sono molto colpite dagli effetti negativi del turismo di massa. Secondo i dati pubblicati lunedì dall'Istituto nazionale di statistica delle Canarie (INE), si è raggiunto nel primo trimestre del 2025 ci sono stati 4,36 milioni di turisti, con un aumento del 2,1% su base annua. Ma a tutto c'è un limite e infatti, il Paese ha introdotto una nuova misura per proteggersi.
Come cambia viaggiare a Tenerife
Tenerife è l'isola più visitata dell'arcipelago e ha deciso di proteggersi da questo turismo massiccio introducendo nuove misure per tutelare il suo ambiente naturale, messo a dura prova dall'afflusso di turisti diventato ingestibile. Un'iniziativa è il limite giornaliero di visitatori al parco Rurale di Anaga. Il parco si trova sulla punta settentrionale dell'isola ed è un paesaggio molto variegato amatissimo da chi è in vacanza: montagne imponenti, spiagge uniche nel loro genere, tanto verde, fauna protetta (come alcuni esemplari rari di colomba). All'interno del parco si trovano anche 26 villaggi tradizionali, che sopravvivono grazie a metodi agricoli ancestrali, lontano dalla tecnologia moderna. Insomma, un luogo fuori dal tempo, che va preservato. Il consiglio comunale ha approvato una mozione per limitare l'accesso al parco. A gennaio è stato specificamente impedito l'ingresso ad alcune aree ai pullman di grandi dimensioni.

Carmen Peña, consigliera di San Cristóbal de la Laguna, ora ha chiesto in aggiunta a questa misura anche un tetto massimo giornaliero per i visitatori. Altrove nell'isola, il Cabildo de Tenerife ha annunciato il lancio di un sistema di prenotazione online per alcuni sentieri del Parco nazionale del Teide, patrimonio mondiale dell'UNESCO e sede della vetta più alta della Spagna (3.715 metri sul livello del mare). Il tentativo è quello di avere un accesso contingentato, più sostenibile. Ai non residenti che visiteranno la vetta del Teide verrà anche addebitata a partire dal 2026 una "eco-tassa". Dovrebbe ammontare a 28 euro circa, mentre i residenti di Tenerife e delle Canarie potranno usufruire di tariffe ridotte o gratuità. Stando a quanto riporta il Times, saranno installate anche telecamere di sicurezza per controllare il numero di visitatori del parco e monitorare quando le aree sono eccessivamente affollate.

Non solo: l'accesso delle auto private sarà ulteriormente limitato e saranno disponibili bus navetta elettrici per arrivare sul posto. Le entrate derivanti dalla tassa di soggiorno saranno utilizzate per finanziare progetti di conservazione, ha affermato Rosa Davila, presidente del Cabildo di Tenerife. "Raggiungere la vetta dovrebbe essere un privilegio ordinato, non un rischio per l'ambiente" ha dichiarato durante un dibattito regionale all'inizio di questa settimana. Gli eco-attivisti si sono più volte lamentati delle condizioni della riserva naturale, dove addirittura i turisti rubano roccia vulcanica come souvenir.