Mangiare bene spendendo poco: i ristoranti col miglior rapporto qualità-prezzo della Guida Michelin 2026

La Guida Michelin è una delle fonti più autorevoli quando si tratta di qualità gastronomica, cucina, ristoranti. Il 19 novembre si avvicina e sarà una data molto importante, perché nel corso di una serata di premiazione in programma a Parma verrà svelata la selezione 2026 per l'Italia. Nell'attesa di conoscere la 71esima edizione della Guida Michelin Italia, sono stati resi noti i nomi dei nuovi ristoranti Bib Gourmand: ci sono 24 nomi nuovi nella Guida 2026, per un totale di 255 ristoranti.
Cosa sono i ristoranti Bib Gourmand
A volte si pensa, erroneamente, che un ristorante di alto livello abbia necessariamente un prezzo proibitivo, un menu dal costo esorbitante. Esistono, invece, anche locali la cui caratteristica principale, la cui vocazione, è proprio proporre un rapporto qualità-prezzo particolarmente conveniente. La Guida Michelin, nel selezionarli, ha anche pensato a un'icona rappresentativa: in questo caso sono ristoranti contrassegnati nella Guida dall'inconfondibile faccina sorridente dell'Omino Michelin, che però si lecca i baffi, in segno di approvazione! In questa selezione, infatti, rientrano ristoranti dove godere di un'esperienza gastronomica soddisfacente, ma a un prezzo contenuto. In questi posti è possibile trovare creatività, qualità, originalità, materie prime eccellenti, sapori autentici senza dover prosciugare il conto. Sono la dimostrazione che mangiare bene è possibile anche spendendo poco.
Quali sono i Bib Gourmand nella Guida Michelin Italia 2026
Nell'edizione 2026 della Guida Michelin, i Bib Gourmand sono in tutto 255, 55 in più rispetto ai 250 dell'anno precedente. Da un punto di vista di dislocazione territoriale, sono Piemonte ed Emilia Romagna le regioni che ne contano di più, con un totale di 34 locali ciascuna, seguite da Toscana (26), Lombardia (23). Fa da fanalino di coda, ma difendendosi bene, il Veneto (18). Ancora il Piemonte è la regione che conta più new entry per il 2026. Sono quattro: Cacciatori a Cartosio, Osteria Bar Sport a Casale Monferrato, Le Due Lanterne a Nizza Monferrato e Condividere ad Arona. Tre new entry, invece, per la Liguria: CASAeBOTTEGA a Dolceacqua, Il Cardinale Vino e Cucina a Sarzana, La Civetta a Urbe. Solo due new entry in Campania: sono La Taverna delle Follie di Limatola e Bistrot di Pescheria a Salerno. Una sola la novità targata Veneto: è Molin Vecio di Caldogno.
Ed è stato uno solo a superare la selezione anche in Lombardia, Trentino, Umbria, Lazio, Puglia, Basilicata, Calabria. Sono rispettivamente: Trattoria Via Vai a Bolzone, Durnwald a Valle di Casies, Granaro del Monte a Norcia, Li Somari a Tivoli, Bros' Trattoria a Martina Franca,Forentum a Lavello, Taverna Kerkira a Bagnara Calabra. Bene anche la Sicilia con tre nomi in lista: In Cucina dai Pennisi a Linguaglossa, TuMa a Bagheria, Nangalarruni a Castelbuono. A rappresentare la Toscana ci pensano Osteria del Mare già il "Votapentole" di Castiglione della Pescaia e Azzighe Osteria a metà di Livorno. Infine tengono alto il nome dell'Emilia Romagna: Enoteca San Nicola di Bobbio e Brisla Trattoria a Parma. Tutti questi posti hanno in comune il fatto di essere attenti alla proposta e al menu, ma al tempo stesso rimanendo alla portata della più vasta clientela possibile, così che possano accedere tutti all'esperienza gastronomica.
Cosa accadrà il 19 novembre
La presentazione della 71esima Guida Michelin Italia si svolgerà a Parma presso il Teatro Regio della città, mercoledì 19 novembre. È un momento molto arreso per appassionati e ovviamente operatori del settore. In quel fatidico momento scopriremo i selezionati delle diverse categorie: i nuovi ristoranti Stellati, le nuove Stelle Verdi, i vincitori dei Premi Speciali. È prevista anche la sezione Passion Dessert, nata per celebrare l'alta qualità in materia di dolci. La cosiddetta "guida rossa" esiste dal lontano 1900, anche se era molto diversa da quella che conosciamo oggi. Il focus erano le mappe, le stazioni di servizio, alberghi per il pernottamento e ristoranti dove mangiare. Solo nel 1926 la Guida iniziò ad assegnare le Stelle, ambitissimo riconoscimento per l'alta cucina.