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Il castello della sirenetta esiste davvero, ecco perché ha ispirato Walt Disney (e non solo)

Tra storia, leggende e panorami mozzafiato lo Château de Chillon in Svizzera ha ispirato Walt Disney per La Sirentta e, ancora prima, grandi autori come Byron e Rousseau.
A cura di Elisa Capitani
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Château de Chillon, Svizzera
Château de Chillon, Svizzera

Il castello del principe Eric è uno degli elementi più iconici de La Sirenetta: isolato, affacciato sull’acqua, riconoscibile grazie ai suoi tetti rossi e le torri biance. Negli anni molti fan si sono chiesti se quella architettura avesse un riferimento reale oppure fosse nata interamente dall’immaginazione degli artisti Disney e, in effetti, esiste davvero un castello che gli assomiglia in modo evidente. La struttura si trova in Svizzera, sulle rive del Lago di Ginevra. È lo Château de Chillon, una fortezza medievale tra le più visitate del Paese, nota non solo per la sua posizione spettacolare ma anche per il suo passato storico e culturale. Nel corso dei secoli, questo luogo ha attirato viaggiatori, scrittori e artisti, diventando una fonte d’ispirazione ben prima dell’arrivo del cinema d’animazione. La Disney non è stata infatti la prima a lasciarsi affascinare dalle sue torri, dai cortili interni e dai lunghi corridoi che sembrano essere stati davvero creati per un romanzo d'avventura.

Castello di Chillon, Svizzera
Castello di Chillon, Svizzera

La storia del Château de Chillon

Lo Château de Chillon (Castello di Chillon) sorge su un isolotto roccioso lungo la sponda orientale del Lago di Ginevra, nel cantone di Vaud, a pochi chilometri da Montreux. La sua posizione è spettacolare e strategica allo stesso tempo: per secoli ha controllato una delle principali vie di comunicazione tra l’Europa del Nord e l’Italia, la Via Francigena. Le prime strutture risalgono almeno al X secolo, ma il castello assume l’aspetto che conosciamo oggi nel XIII secolo, quando diventa residenza dei conti di Savoia. Nel corso della sua lunga storia, Chillon è stato fortezza militare, dimora nobiliare e persino prigione. Le sue sale gotiche, i percorsi affacciati sull’acqua e i suggestivi affreschi del XIV secolo sottolineano il fascino di un luogo sospeso tra potere, leggenda e mistero. Ancora oggi sono visitabili le prigioni sotterranee, scavate nella roccia, che testimoniano invece la parte più dura e meno "fiabesca" della sua storia, contribuendo però al fascino complessivo del luogo.

Il Castello di Chillon sul Lago di Ginevra, Svizzera
Il Castello di Chillon sul Lago di Ginevra, Svizzera

Lo Château de Chillon come ispirazione per il castello della sirenetta

Il legame con La Sirenetta nasce proprio da questa atmosfera unica. Durante un viaggio in Europa, il famoso animatore statunitense Walt Disney visitò diversi castelli per documentarsi e raccogliere ispirazioni per i suoi progetti cinematografici. Lo Château de Chillon, con le sue torri e la sua architettura medievale perfettamente conservate che si riflettono nell’acqua e la natura mozzafiato che lo circonda, è considerato una delle principali fonti d’ispirazione per il castello del principe Eric nel film del 1989. Ma molto prima della Disney, Chillon aveva già conquistato altri grandi nomi della letteratura.

Il castello di Chillon in un’illustrazione del XIX secolo con i versi di Lord Byron
Il castello di Chillon in un’illustrazione del XIX secolo con i versi di Lord Byron

Già nel XIX secolo il poeta inglese Lord Byron lo rese celebre in tutto il mondo come luogo di solitudine e simbolo di resistenza con il poema Il prigioniero di Chillon, ispirato alla figura reale del monaco politico François Bonivard, incarcerato nelle segrete del castello nel XVI secolo. Anche Jean-Jacques Rousseau ambientò qui alcune pagine de La Nouvelle Héloïse, attratto dalla forza emotiva del paesaggio e dal contrasto tra natura e architettura. Chillon non è solo un castello da fiaba, ma un luogo che continua a parlare agli artisti perché racchiude, da secoli, la stessa materia che ispira le grandi storie: isolamento, desiderio di libertà e bellezza senza tempo.

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